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La Voce del Savuto

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Addio Eduardo!
domenica 18 maggio 2008
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BIANCHI – La passione per la moto con la quale amava andare in giro, la casa dove abitava da solo dopo la separazione della moglie, il dolore per il distacco dai tre figli che vivono a centinaia di chilometri di distanza, e il ritorno dall’Australia.

Una vita condotta nella massima semplicità, normale e apparentemente serena. Eppure qualcosa rodeva nella mente di Eduardo Paolino Mazza, 67 anni. Cosa? Difficile rispondere. Eduardo Paolino non era un uomo dalla chiacchiera facile. Viveva il suo tempo con riservatezza. In paese si vedeva spesso giungere da frazione SerradiPiro a bordo della moto o quando il tempo non era dei migliori con la sua macchina. Salutava, si soffermava a fare un piccolo commento, ma niente di più. Viveva con tranquillità i rapporti di vicinato e il legame con il fratello Giuseppe e il nipote acquisito Luigi, le altre nipoti, la cognata. E’ stato proprio Giuseppe il 27 aprile scorso a rivolgersi prima alla locale stazione dei carabinieri e subito dopo ha fatto l’appello nel corso della trasmissione televisiva Chi l’ha visto? andata in onda la sera dello scorso cinque maggio.  La casa in ordine, la moto e la macchina in garage, le chiavi depositate nella cassetta della posta. Troppo silenzio nella casa di Eduardo. E poi, quel biglietto, ritrovato dal fratello, le cui parole sembrano si a primo acchito incomprensibili, ma bastano a fare gelare il sangue: «Vado a morire nel cimitero degli elefanti marini». Un’attrazione per questi mammiferi dalla grande taglia corporea la cui origine è ancora sconosciuta o fascino per gli abissi marini? Quale dolore, ansia insuperabile ha attraversato la vita e la mente di Eduardo Paolino? Forse i risultati di alcune analisi sono stati la molla che hanno fatto scattare qualcosa nel pensiero di Eduardo. La paura ingigantita da chissà quale fantasma, il timore di non farcela. Eduardo Paolino non ha lasciato nulla in disordine. Se n’è voluto andare in punta di piedi, dopo aver messo ogni tassello al suo posto. Qualcuno in paese dice di averlo visto dirigersi alla fermata del pullman per recarsi a Cosenza. Portava con sè uno zainetto, Eduardo andava probabilmente a sistemare i dettagli. Sono in molti a credere che nella città capoluogo si è recato a prendere l’ultimo pullman per raggiungere il suo amato mare e la spiaggia di Gizzeria.

Già, l’attrazione per il mare. Sentire sulla pelle la carezza gelida dell’acqua quasi per ricompensare le lunghe giornate di solitudine che non vuoi e non puoi riempire con l’affetto di un fratello, di un vicino di casa, di un amico.  La tentazione sempre più possente di lasciarsi andare lentamente per schiacciare quegli orribili fantasmi che continuano a farti sentire insicuro, impotente, fragile, che ti spingono ad abbandonare casa tua senza dare spiegazioni.  Se n’è andato così Eduardo. Da solo. In punta di piedi. Lasciandosi Bianchi e gli affetti alle spalle. Senza voltarsi.

Il ritrovamento - Il cadavere di Eduardo Paolino Mazza è stato ritrovato da un gruppo di pescatori nel mare di Gizzeria Lido (Vibo Valentia) a tre chilometri dalla costa, nel pomeriggio del 6 maggio scorso. Con addosso un maglione blu e amaranto e dei jeans e con in tasca 103 euro. Non aveva alcun documento. Questa la relazione della Guardia costiera di Vibo Valentia alla quale è toccato recuperare il corpo in balia delle onde. Il medico legale Katiuscia Bisogni non ha avuto dubbi sulla data della morte: quattro o cinque giorni al massimo.  Il riconoscimento è avvenuto nella camera mortuaria del presidio ospedaliero di Lamezia Terme.  

Le cause – Una caduta accidentale, volontaria o un malore. La magistratura ha puntato su queste tre motivazioni per dare un senso alla morte tragica dovuta ad annegamento del povero Eduardo scomparso da giorni senza lasciare alcuna traccia. Il magistrato incaricato del caso non ha ritenuto opportuno dare esecuzione all’autopsia. Il corpo di Eduardo, infatti, non presentava segni di eventuali aggressioni.

                                                                                      Francesca Gabriele

Il ricordo del sindaco Francesco Villella

Il primo cittadino è rimasto molto colpito dalla tragedia che ha travolto la famiglia Mazza. Francesco Villella accompagnato da un vigile urbano, la mattina del sette maggio scorso, si è recato a casa di Giuseppe Mazza per portare ai familiari il cordoglio dell’amministrazione comunale. Il sindaco, Eduardo, lo ricorda così: «Era un signore al quale tutti i biancari volevano bene. A Bianchi aveva l’affetto di Giuseppe e di sua moglie, delle nipoti e di Luigi Muraca, nipote acquisito. Lo hanno accudito con amore, rispettando la sua indipendenza. Non possiamo spiegarci come è potuto succedere». 

 

La testimonianza di chi l’ha conosciuto

Luigi Muraca (Contrada Corazzo).

«Eduardo era una bravissima persona. Discreta e generosa».

Francesco

«Il signor Mazza era una persona tranquilla. Non ha mai avuto diverbi. Amava la pulizia e l’ordine. La sua moto luccicava».

Scalzo Filippo (Presidente della Pro – loco)

«Era un mio coetaneo. Ha avuto dei problemi familiari. Da vent’anni, dopo la separazione dalla mogli, si era ritirato a Bianchi. Ci mancherà».

Maria Bartolomeo

«Si è spenta una persona cordiale e rispettosa. Non lo vedevo spesso perché abitava in una frazione diversa dalla mia. Sicuramente si è spento un signore».

Maria Antonietta Elia

«Ci mancherà!».

Antonio Elia

«Abbiamo perso una persona umile e corretta».

Pinuccia Bianco

«Il signor Eduardo lo vedevo spesso davanti casa sua. Puliva la moto, salutava con allegria. Era sempre sorridente e simpatico».

Ninetta Cerminara

«Eduardo era il mio vicino di casa. Una grande persona. Non ha mai dato fastidio. La sua casa è talmente pulita e ordinata da sembrare una reggia. Siamo addolorati».

 

 

Il dolore di don Giuseppe Belcastro

E’ sbigottito don Giuseppe. Lui che oggi non è più parroco di Bianchi Eduardo lo conosceva poco, ma era tra i suoi parrocchiani, tra coloro che il sabato pomeriggio ascoltavano la messa nella piccola frazione Serra di Piro. «Lo incontravo a volte sul sagrato della chiesa e scambiavamo qualche parola. Era estremamente gentile e affabile. Seguiva la funzione religiosa. Lo ricordo con affetto».

 

Oggi i funerali di Eduardo

Saranno celebrati oggi, otto maggio, alle ore 15.30, i funerali di Eduardo Paolino Mazza. Il feretro giungerà dalla camera mortuaria dell’ospedale di Lamezia Terme. Per Eduardo il ritorno definitivo a Bianchi sarà accompagnato dalla presenza dei tre amatissimi figli che, ricordiamo, dopo la separazione dei genitori vivevano lontano dalla Calabria. Il funerale non sarà celebrato da don Sergio Gigliotti che si trova in pellegrinaggio a Lourdes e rientrerà solo venerdì sera. A Bianchi intanto è lutto per la scomparsa ancora inspiegabile di un amico.

                                                                                                    f.g.

 

 
 
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