Chiamiamola suggestione. Chiamiamolo bisogno prepotente di trovare conforto e speranza nella fede, oggi più che mai. Oggi che tutto ci appare incerto e siamo consapevoli delle nostre fragilità e dell’umana impotenza di fronte agli eventi, che sembrano dominarci.
Questa foto, che ho deciso di pubblicare dopo una lunga riflessione, mi è stata inviata ieri da un cittadino grimaldese al quale ho assicurato l’anonimato. L’immagine, come si può vedere, ritrae una sagoma “apparsa” su uno dei finestroni della chiesa madre, nel centro storico di GRIMALDI. La figura, “catturata” nella mattinata di ieri, non era più visibile già nel pomeriggio. Che si sia trattato di un riflesso, di una traccia lasciata sul vetro dalla pioggia, di un segno divino, di qualunque altra cosa, nessuno può affermarlo, né tantomeno accertarlo. Mi piace però pensare – e con me concorda l’autore dello scatto - che, in questo momento così drammatico anche per la nostra comunità, da lassù qualcuno ci abbia voluto mandare un messaggio di vicinanza e speranza. Qualcuno che ci è sempre stato accanto, a noi come alla Calabria intera. La data di ieri, 27 marzo, ricorda infatti la nascita di San Francesco di Paola, del quale, nella chiesa matrice è custodita un’antica statua.
Non pensiate che in queste poche righe io abbia voluto darvi una notizia. Assolutamente no. Non lo è, né potrebbe mai essere considerata tale. È solo un mio personale pensiero. Ritenendo la foto “singolare” e intravedendo in essa un messaggio di speranza, ho pensato di condividerla con voi, augurandomi di farvi cosa gradita. In caso contrario, non me ne vogliate. Rispetto il credo e il pensiero di ognuno e mi auguro, sinceramente, di non urtare la suscettibilità di nessuno.