ROGLIANO – Non è più una struttura Covid, ma l’ospedale “Santa Barbara” sembra venga ancora considerato tale dall’Azi9enda ospedaliera di Cosenza, che non ha ancora provveduto a ripristinare il reparto e l’ambulatorio di Pneumologia. Oltretutto, una foto giunta al primo cittadino, mostra apparecchiature e strumentari appartenenti proprio alla Pneumologia del nosocomio roglianese accatastati presso l’Annunziata di Cosenza. In questa lettera, indirizzata al commissario straordinario dell’Ao, Giuseppina Panizzoli, Altomare chiede immediate risposte e dice: “Non si può ridurre un presidio ospedaliero nelle condizioni in cui sono state ridotte le attrezzature di Pneumologia. Non glielo consentiremo”.
Pubblichiamo, di seguito, la missiva del sindaco.
“In data 6 luglio mi è giunta la foto che allego, dalla quale si vedono accatastati strumentari e apparecchiature del reparto o ambulatorio di Pneumologia in un locale dell’ospedale dell’”Annunziata” di Cosenza. Negli ultimi cinque anni cinque (!), Il reparto e l’ambulatorio sono stati in attività nell’ospedale “Santa Barbara” di Rogliano, presidio che – fino a prova contraria - fa parte dell’Azienda ospedaliera di Cosenza. Il reparto e l’ambulatorio sono stati sempre produttivi e al colmo delle degenze. Sono stati dismessi, nel momento in cui lo stesso presidio è stato individuato come ospedale Covid, e trasferiti nell’ospedale della città capoluogo. L’Azienda ospedaliera si era impegnata a ripristinare il reparto e l’ambulatorio medesimi nella struttura del “Santa Barbara”, dove i relativi spazi sono tuttora inutilizzati, con altri spazi liberi. Complessivamente, i posti letto del tutto inutilizzati sono 40. E’ ferma la dialisi, con i pazienti che giustamente protestano per il sovraffollamento che li costringe a turnazioni notturne, e risultano sottoutilizzate le modernissime e funzionali sale operatorie. Non solo. Il paradosso è che il l’ambulatorio di Pneumologia non esiste più nemmeno all’“Annunziata” di Cosenza. Sono continue le richieste dell’utenza interessata, che ancora ritiene di doversi rivolgere all’ospedale di Rogliano per ricoveri, cure e assistenza. Ella converrà con me che la scelta è inammissibile. E’ appena il caso di chiedere al Commissario dell’Ao se, ad oggi, strumentari e apparecchiature sono ancora accatastati, come risulta dalla foto allegata. Come è il caso di chiedere i motivi per cui il reparto e l’ambulatorio di Pneumologia non sono stati riattivati nel presidio di Rogliano. Ella, signor Commissario, risponderà come ha già risposto nella lettera a me indirizzata in data 3 luglio u.s.:” Al momento sono ancora vigenti i provvedimenti riferiti alle strutture Covid, stante la possibile, scongiurata, ripresa della pandemia, pertanto, al momento resta confermata l’attuale organizzazione” (sic). Se Ella ritiene “scongiurata” (ovvero, evitata definitivamente,) la ripresa della pandemia, non si vede come il presidio “Santa Barbara” possa essere ancora considerato struttura Covid. Tuttavia, anche questa Sua determinazione stride con la riattivazione del reparto di Medicina, che è in piena attività, con tutti i posti letto occupati e con altri che non può occupare, pur in presenza di una crescente domanda di ricoveri. C’è di più. Ancora non sono stati segnalati i percorsi anti Covid. Ed ancora, è stata soppressa la vigilanza notturna, per cui chiunque può accedere all’interno di un ospedale che – si badi bene! – Ella considera ancora come struttura Covid. Mi riservo di risponderLe per la parte finale della Sua lettera del 3 luglio u. s., laddove Ella pone un illuminante “qualora” alla richiesta “riorganizzazione” del “Santa Barbara”. Avrò modo di dimostrarLe come, invece, l’ipotesi debba responsabilmente porsi come assolutamente concreta e di urgente attuazione. A meno che Ella non voglia ridurre un presidio ospedaliero nelle condizioni in cui sono state ridotte le attrezzature di Pneumologia. Ma noi non glielo consentiremo. Intanto, continuo a pregarLa di mantenere gli impegni assunti sul ripristino della situazione preesistente al Covid”.