L'Ambito Territoriale  di Caccia Cosenza 3 ha accolto favorevolmente l'istanza di Pasquale Taverna, sindaco del Comune di Bianchi, per l'emergenza cinghiali. 

La risposta, appena pervenuta, avvia le procedure per contrastare l'aumento di questi ungulati, e per i vari interventi da applicare ai danni causati nel territorio comunale.

La richiesta, avallata dal primo cittadino Taverna, incassa la fiducia degli organi competenti. "Voglio ringraziare l'assessore regionale Gianluca Gallo, per aver accolto la mia missiva, e soprattutto per la sua vicinanza ai miei cittadini, in particolare a tutti quelli che hanno subito  dei gravi danni causati dalla fauna selvatica", ha affermato Taverna, durante una chiacchierata con la nostra redazione.

"Inoltre, sono soddisfatto per i sopralluoghi effettuati in maniera certosina,  nei giorni scorsi, da parte dei responsabili del dipartimento, e per la nomina di selettori nel mio Comune", ha concluso il primo cittadino di Bianchi.  

Misure sono state predisposte per altri comuni del Savuto.

Omar Falvo

Giornalista Pubblicista

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GRIMALDI – 250 mascherine da distribuire ai più anziani. L’autore del gesto d’altruismo è un cittadino grimaldese, R. A., che in questo difficile periodo di pandemia da coronavirus ha pensato bene di aiutare le fasce più fragili della popolazione.
Come sappiamo, gli anziani sono sottoposti a rischi maggiori, perché rappresentano la categoria più colpita dal virus. Oltretutto, spesso, molti di loro, non essendo in grado di muoversi agevolmente, fanno fatica a reperire l'occorrente necessario per proteggersi dal "nemico".
Nei loro confronti serve, dunque, estrema cautela, ragion per cui non possiamo che lodare la nobile iniziativa di questo cittadino che, spontaneamente, ha pensato di acquistare i dispositivi medici proprio per venire incontro agli anziani.
La consegna delle mascherine sarà effettuata, nei prossimi giorni, dai volontari della Protezione civile locale.

 

Fiabe, aneddoti, pensieri,  sono questi  i pilastri per eccellenza di un “sentiero” delle meraviglie . Una sorta di percorso della memoria,  tramandato oralmente da un lontano passato. Abbiamo focalizzato la nostra attenzione sulla valle del Savuto. Questi territori, ancora oggi inesplorati, generano e nascondono storie leggendarie. Un tempo, dopo una certosina ricostruzione portata avanti  dalla nostra redazione, gli orsi gironzolavano nei boschi della valle.  Le dichiarazioni di Giuseppe Scalzo, poliedrico conoscitore di questi luoghi, hanno acceso i riflettori  su queste tematiche. Le sue affermazioni salpano, quasi come un veliero maestoso, ovviamente metaforicamente parlando, da Orsara, piccolo borgo di montagna nel Comune di Marzi (Cs). Al timone di questa “Signora del vento”, per utilizzare un linguaggio nautico, navighiamo nel cuore dell’ultima fortezza  di questi straordinari mammiferi. “Ara dell’orso”, questo il significato del termine Orsara, riportato in alcuni documenti in nostro possesso.Querceti, castagneti dalla rara bellezza, anfratti nascosti, grotte, sorgenti, costituiscono un patrimonio da salvaguardare, e soprattutto da  dover conoscere. Delle vere e proprie meraviglie tutte da scoprire.  Un perimetro ben definito, dai contorni autentici,  plasma un paradiso terrestre.  Fin dalla notte dei tempi, i folletti vivevano nei boschi del Savuto. Queste creature, tipiche delle tradizioni popolari, da sempre descritte come dispettose e spesso invisibili, sbeffeggiavano i poveri contadini.   Presumibilmente, la memoria del focolare, ovvero le fiabe  raccontate per i bambini dinanzi al tepore del camino, per contrastare i freddi inverni, rappresenta la linfa di questi aneddoti fantastici. Con un pizzico di immaginazione, anche per assaporare la vera bellezza dei boschi, si può navigare verso la magia passato, e riscoprire le nostre tradizioni troppe volte dimenticate. E' proprio il caso di dirlo, ne vedremo delle belle.

 

Omar Falvo 

Giornalista Pubblicista

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Foto da Google 

 

BELSITO - «Esterno le mie utopie su come sia possibile prendersi cura di un’altra persona che puoi curare se sei un medico, educare se sei insegnante, supportare se sei un terapista, aiutare poiché siamo tutti animali sociali». Si basa su queste considerazioni dell’autrice Emanuela Cangemi, il libro “A modo mio mi prendo cura di te” pubblicato da Armando editore, che è stato presentato prima dell’emergenza coronavirus nel salone consiliare di Belsito e presso la libreria Mondadori di Cosenza.
Nella prima uscita sono intervenuti il sindaco Antonio Basile, la consigliera delegata alla Cultura Filomena Benincasa, la dottoressa Elvira Cozza, il soprano Lucia Morello, il sacerdote Pasquale Panaro, l’insegnante Maria Scornaienchi, il giornalista Piero Carbone, autore della foto di copertina. Gli intervalli musicali sono stati curati dal chitarrista Roberto Molinaro.
Nel saggio romanzo in chiave musicoterapica, si narra la storia di un gruppo di persone, di amici, ambientata in un piccolo paese di collina (potrebbe essere Belsito, ma qualsiasi altro borgo della nostra bella calabria). E’ una storia musicata, un libretto in quattro atti intervallato da rapidi excursus saggistico- musicologici che non appaiono mai fine a se stessi, perché concorrono a intessere l’universo musicale che fa da sfondo alla narrazione.

Come ha ricordato recentemente Papa Francesco nella sua messa a Santa Marta, pregando per gli artisti: “Essi hanno una capacità creativa molto grande e per mezzo della strada della bellezza ci indicano la strada da seguire. Che il Signore dia a tutti noi la grazia della creatività”.
E la creatività non si è per nulla fermata, nemmeno in tempo di quarantena per covid-19. L’artista Massimiliano Ferragina sceglie di ringraziare il Santo Padre, Papa Francesco, per la preghiera dedicata agli artisti impegnandosi con la sua arte in progetti solidali e umanitari.
Ferragina è nato a Catanzaro, vissuto a Girifalco, da vent’anni risiede a Roma, dove ha avviato lo studio di pittura. Il 2020 per Ferragina segna dieci anni di attività artistica, tanti i progetti e le partecipazioni a rassegne culturali, dai premi "LimenArt" e "Sulmona", al premio "Pace e Spiritualità" dell’Accademia Euromediterranea delle Arti, dove ha conseguito il primo posto con l’opera "Oltre il nero la Luce". Ha partecipato, altresì, a numerose mostre personali e collettive su tutto il territorio nazionale. Ferragina ha anche realizzato interventi pittorici decorativi in luoghi di culto col suo personale linguaggio fatto di colori primari, segni puliti e simboli legati alla teologia cristiana. Porta avanti un workshop di pittura biblica emozionale nelle parrocchie, nelle associazioni cattoliche, istituzioni, spazi museali. Le sue opere sono presenti in molte collezioni private ed in spazi espositivi museali pubblici. E’ in programma nel mese di luglio una mostra personale dedicata alla sua ricerca sul colore, presso il Museo del Presente a Rende (CS).
In questa quarantena, che si è appena conclusa e ci mancheranno di certo le messe del Santo Padre, appuntamento speciale delle sette del mattino, il nostro Massimiliano Ferragina sceglie il connubio tra arte e solidarietà partecipando a due progetti, con ricadute umanitarie e solidali proprio nella nostra regione, la Calabria.
“Il bello porta necessariamente al Buono”, così ama dire l’artista che ha fatto dei suoi studi teologici la fonte principale per la sua ispirazione. I progetti citati sono finalizzati a sostenere enti e associazioni impegnati nell’emergenza sanitaria da sars cov 2. Il primo progetto che si chiama proprio “Arte e Solidarietà”, proposto dal maestro Franco Flaccavento e promosso dal noto critico d’arte dottor Vincenzo Le Pera (galleria Il Triangolo CS), vede molti artisti affermati impegnati in un’asta di beneficenza per sostenere la Protezione Civile e la ONLUS "La Terra di Piero", (www.laterradipiero.it), di Sergio Crocco, autore teatrale. Ferragina ha messo in asta un papier collé sul tema della “leggerezza dell’anima”. Ogni opera parte da una base di 100 euro. L’intero ricavato sarà devoluto per lo scopo.
Il secondo progetto si chiama "Art in Hospital" (www.arteruggidaragona.com), una proposta e una chiamata agli artisti sensibili, che s’impegnano a donare una loro opera per l’ospedale Ruggi d’Aragona di Salerno e l’ospedale S.S.Annunziata di Cosenza. È risaputo che l’arte in ospedale ha effetti benefici su tutti coloro che sono ospedalizzati e sul personale che ogni giorno è a contatto con storie difficili e delicate da affrontare con professionalità e distacco, non sempre facile, per cui l' arte diviene quel rifugio che avvicina.
Massimiliano Ferragina artista attento e presente laddove la sua arte, fatta di colori primari, di simboli, d’introspezione, può diventare “medicina dell’anima”.
Ci dice: «Ho sempre creduto che l’uomo e la donna possiedono la capacità innata di cercare la bellezza anche dove sembra impossibile trovarla. L’artista diventa una guida, uno che indica la strada anche e soprattutto quando la strada sembra portare ad un muro; se su quel muro ci mettiamo un bel quadro, il cammino può proseguire».

Lucia De Cicco
Odg Calabria
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La Sila è uno scrigno di tesori nascosti e non valorizzati. Non solo vi è l'aria più pulita d'Europa ed è, di conseguenza, il luogo più sicuro per non cotagiarsi con il terribile Covid-19, ma è un luogo a dir poco meraviglioso, fantastico e bellissimo. Purtroppo come tutte le meraviglie della Calabria è da sempre abbandonata al suo destino e priva di qualsiasi strategia mirata a far tesoro delle sue immense peculiarità. Uno dei tanti esempi di abbandono è il bellissimo Albergo delle Fate. E, di seguito, ne riportiamo una descrizione tratta dal sito fondoambiente.it, sito mediante il quale sono state raccolte delle firme per sollecitarne il recupero e la valorizzazione.
"L’Albergo delle Fate - si legge nel sito fondoambiente.it - è monumento storico nazionale, dichiarato bene di notevole interesse architettonico dal Ministero per i Beni Culturali, con Ddr n. 124 del 28 novembre 2007. Costruito interamente in legno negli anni ‘30 con soluzioni architettoniche ancora oggi modernissime. Da sempre considerato “l’albergo per eccellenza” della Sila, è collocato in posizione dominante in un bellissimo parco posto proprio al centro di Villaggio Mancuso, frazione montana di Taverna, patria dell’artista seicentesco Mattia Preti e piccolo comune della provincia di Catanzaro. Il suo aspetto potrebbe far pensare a un'architettura del Nord Europa, tanto più che l’albergo è ancora oggi immerso nella natura, fra pini altissimi e la vegetazione rigogliosa della Piccola Sila. Esempio di un'architettura che coniuga estetica, funzionalità e sostenibilità. Il suo aspetto suggestivo riportava subito alla mente fate, gnomi e luoghi incantati. Agli inizi degli anni Sessanta, l’albergo rappresentò un sorta di “buen retiro” per i protagonisti del jet set dell’epoca, tra cui attori famosi, personaggi illustri della cultura e della politica. Il declino del luogo ha condotto all’abbandono. Il complesso, chiuso da tempo, giace nell’incuria e la cittadinanza, che vorrebbe preservare l’edificio, eventualmente destinandolo a scopi culturali, teme che l’albergo sia demolito per far posto ad altre costruzioni".
E pensare che il "Grande Albergo delle Fate" è stato l'icona del turismo montano nell'immediato dopoguerra. Luogo Glamour con le frequentazioni di attrici del calibro di Sophia Loren, Silvana Mangano, Giovanni Ralli ed attori blasonati quali Amedeo Nazzari, Gigi Proietti, Oreste Lionello, solo per fare alcuni nomi. Fu anche set cinematografico come nel caso del film "La ballata dei mariti" con Aroldo Tieri e Marisa del Frate. Un bene prezioso, un luogo della nostra storia e della nostra memoria che non può essere disperso.

 

 

 

 

 

L'amministrazione comunale ha sposato la proposto dall’Apei Calabria (Associazione Pedagogisti ed Educatori Italiani)., che offre un sostegno pedagogico-educativo Gratuito alle Famiglie in difficoltà a causa dell’emergenza Coronavirus. L'interessante iniziativa punta a rivedere il ruolo dell’ambiente educativo, concentrando l’azione su quello che è possibile fare e - si legge in una nota - "su quanto ancora non abbiamo immaginato di poter fare, per promuovere autostima e sicurezza nei ragazzi". Gli esperti offrono consulenza in pedagogia dell’infanzia, della terza età e intergenerazionale, sulla didattica inclusiva, la progettualità educativa e la valorizzazione della componente genitoriale in ambito emergenziale. Si può contattare l’Apei per una consulenza pedagogica ed educativa al numero verde 800167708.

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