GRIMALDI - È poliedrico, solare, creativo, affabile e cordiale. Pino Filice è così: inarrestabile, anche in questo periodo in cui è necessario rimanere in casa. Lui, che ama i viaggi, la natura, il contatto con la gente, oggi dà il meglio di sé nella sua bella dimora, e lo fa dipingendo, da autodidatta. In quarantena ha realizzato diversi dipinti, tutti molto belli e olio su tela, ispirandosi prevalentemente alla natura. Soltanto uno di questi, che ha scelto di condividere con noi, è nato da una profonda riflessione sul periodo che stiamo vivendo, e s’intitola “Covid-19”. È una tela dalle tinte forti, all’apparenza “violenta”, ma con un messaggio chiaro e positivo. Raffigura un uomo nudo e inerme, col viso di un bambino che, con lo sguardo rivolto verso il basso, osserva il suo volto precedente, scivolato a terra come una maschera. È un volto dall’espressione inorridita, che urla paura e disperazione, mentre affoga in una pozza di sangue. L’uomo, piegato a terra, guarda, inespressivo sé stesso, com’era e come non vuole più essere. Alle sue spalle, i colori brillanti e accesi della primavera che avanza, sono un messaggio di speranza per lui che non ama sentirsi sopraffatto dagli eventi, ma ha voglia di rialzarsi e guardare avanti con occhi nuovi.
«Dipingo di tutto, non ho soggetti preferiti, solo non mi appassionano i ritratti» – dice l’artista -, che annuncia con entusiasmo: «Sto preparando una mostra».
Pino Filice – chi lo conosce lo sa bene - non ha solo la passione per l’arte, ma ama leggere, scrivere, cucinare, suonare. È cantautore, musicista, e da poco ha iniziato la stesura al suo primo romanzo. Laureato in Scienze economiche e sociali, ha lavorato nella pubblica amministrazione.



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