Il Museo di Arte Sacra “San Giuseppe” di Rogliano espone importantissimi oggetti settecenteschi di produzione napoletana come i raffinati calici, i reliquiari a medaglione e la bellissima croce processionale.

La croce, proveniente dalla chiesa di San Pietro di Rogliano, è entrata nel Museo di Arte Sacra nel 1996, in occasione dell’allestimento di quest’ultimo assieme agli oggetti prima citati.

La croce processionale in argento fuso, sbalzato e inciso in rame dorato (serpente e fascia), è collocata su una base sovrastata da un globo intorno al quale vi è un serpente che addenta una mela ed una fascia posta in maniera trasversale. Sulla parte alta del globo sono sistemate tre microsculture che raffigurano San Nicola di Bari (con abito vescovile, mitria ed un libro in mano con le tre sfere), San Giorgio (con la corazza e la palma) e San Pietro (con il libro e le chiavi). Sul recto della croce è posto il Cristo morto, col capo reclinato, circondato dalla corona di spine e i fianchi cinti da un perizoma drappeggiato. L’incrocio superiore dei bracci della croce è decorato da raggi lanceolati.

Sulla parte alta del crocifisso è posto un cartiglio con un’iscrizione sacra, a rilievo, in lingua latina, Inri. Nella parte posteriore del globo è presente uno stemma papale, di forma ovale, raffigurante cinque monti, sulla sommità dei quali vi è una stella a sua volta sormontata da due chiavi incrociate e da una tiara. Sui lati di esso vi è una croce ed un libro sormontato da tre sfere. Intorno a questo stemma è incisa un’iscrizione in lingua latina «Capit Insiccoli Ecce Mattsspet Georet Nigrvblani».

La croce presenta, su tutta la struttura, una raffinata lavorazione floreale che culmina nelle terminazioni dei bracci.

La stessa reca il marchio camerale, posto sul cartiglio tra le lettere N e la I, «NAP (con corona)/ 783» che ne permette una specifica datazione al 1783.

Il punzone, espresso nella forma NAP con corona e il numero a tre cifre, è in uso nel Regno di Napoli dal 1700 al 1808 (cfr. Catello E./ Catello C., 1973, p. 88), pertanto permette di specificare l’ambito napoletano di esecuzione del manufatto. Non sono presenti, invece, punzoni relativi all’argentiere o al console.