O Dio, sono out!

Nei piccoli centri il vivere quotidiano è influenzato dall'ambiente che ci circonda. Una realtà spesso bigotta, chiusa. Un peso enorme per chi invece vuole essere normale, solo normale come i nostri simili che vivono in città o in altre parti del mondo. In questo contesto quasi sempre si crea in noi uno scontro interno e profondo che porta a delle crisi intime e interiori e, se non si reagisce, si rischia di recare danni irreparabili alla propria psiche.

Quante volte sentiamo dire in famiglia o con gli amici le solite frasi “a vrigogna de a gente”, e “chi fugura ce fai cu u paise”. Tutto quello che fai deve esser fatto per il piacere della gente, dei paesani che sono i nostri giudici come noi stessi siamo i giudici degli altri, è tutto un giudicare se ci pensiamo bene siamo giudici di tutti ma, guai ad esserlo di  noi stessi.

Hai voglia di cambiare partner in quanto stufo del maritino tutto pantofole e gioco delle carte? Non sia mai! È meglio tradire, aiuti il gossip locale e non fai cadere i capelli a qualche componente della famiglia, di nascosto fai quello che vuoi.

Sei stufa di “portare il lutto” vestita in black dalla testa ai piedi per un quarto della vita? No, no, non ci siamo, è cosi che hai rispetto di tuo marito? Si, ma io l’ho amato, gli ho portato tutte le mattine il caffè a letto, ho sopportato tutte le angherie, e che c’entra? “U paise parla”, “chi figura ce facimu cu a gente”?.

A cinquant'anni hai voglia di rifarti il look? Non se ne parla nemmeno se non vuoi essere nelle prime pagine dei giornali virtuali door to door. Ma siamo pazzi? La vita è fatta di regole precise: il Natale in famiglia (la cosa non mi dispiace); il Capodanno in famiglia (la cosa mi dispiace); la Pasqua? Ma scherzi c’è l’agnello pasquale (cinque milioni di agnellini sgozzati, il tutto  per la tradizione).

Ai matrimoni? Megainviti. Invita tutti anche quelli che non ti degnano di uno sguardo: “amu de ricoglire e buste ca amu datu” è la regola mettitelo bene in testa.

Le vacanze? Ma che vacanze, è roba da “spaentusi” da single, i soldi è meglio metterli alla posta “ca te puanu servire un se sa chi succeda dumani” (questi portano sfiga meglio evitarli), dobbiamo pensare a finire la casa (venticinque anni di lavoro se va bene).

Una serata al cinema? Uffa! Ma sei veramente noioso, ho Telepiuuuuuuuù. La sera mi sdraio sul divanetto mi metto le ciabattine ed è una goduria, altro che cinema. La partita me la vedo con la scheda pirata che vuoi più della vita. Per chi mi hai preso, “pe nu fissa”?

Pensandoci bene credo di essere veramente out, eppure i miei amici insistono col dirmi che sono un tipo in, ufffffffffffffffffffff! Non ci capisco più un tubo, ho una confusione in testa sto scoppiando, sono agitato; calma, calma ci vuole un po’ di calma. Sento aumentare il mio self control. Ok ci siamo, ah si, dov’eravamo rimasti? ah si, sono out e non lo sapevo; che figura di pirla credevo di essere trend, e invece? Ok da oggi cambio tutto, inizio con il  look?

Mocassini di tela possibilmente bianchi, con calzini beige, pantaloni con pence anch’essi beige e al posto della cintura un bel cordone con cui farci un bel nodo davanti, camicia  comprata all’Emmezeta (possibilmente con quadratini e cuciture sfilacciate), orologio comprato dal “vù cumpra” un amico che fa ottimi prezzi. In estate ci vogliono i bermuda. Per quest'estate mi farò un bel completino sul blu da usare con  un bel paio di  mocassine vellutate, con su un bel paio di calzini bianchi ed il sabato per completare il tutto con un Euro prenderò il mio carrellino per fare la spesa al Carrefour comprerò le brioscine e tornerò a casa felice e contento di esser vivo. E vai, baby.