Saggio storico culturale a cura di Franco VETERE

 

Diritto naturale dell'uomo è la Libertà, che contrasta la natura ferina e selvaggia di quel genere umano, protesa verso la sopraffazione violenta dei propri simili.

La Libertà è Bene sommo a cui tende l'uomo per carpire la felicità, quale supremo fine per sublimare i diritti umani con sinceri empiti passionali, alla stregua degli ideali alfieriani e patriottici.

La Dottrina illuminista, ispiratrice di quel rivoluzionario movimento epocale in terra di Francia, attraverso i suoi grandi Padri esalta la Libertà come principio connaturato nell'uomo, da cui si può scindere dal corpo ma non dall'anima.
Senza sacrificio non si costruisce un libero mondo, ed immolarsi per nobili ideali innesca un affrancamento dai propri limiti esistenziali.

Senza Libertà non c'è uguaglianza e giustizia, secondo i principi rivoluzionari che la ispirano mercé l'incontenibile forza della Ragione che la rinsalda nella sua essenza.

Spesso una fatua chimera rischiara lo spirito di tutti coloro che la inseguono nel continuo ed arduo incedere verso un difficile percorso vitale, pervaso dal fine di essere vissuto con libertario anelito.

La Storia umana si forma attraverso vividi esempi di come la Libertà sia sempre anelata a costo della propria vita, perché non venga soffocata da turpi azioni repressive.

È così che il monito lanciato dai rivoluzionari francesi s'innalza solenne per sollecitare la coscienza popolare a sovvertire l'Ancien regime, ancora egoisticamente ancorato alla differenza di casta mediante discriminazione sociale.

Il tutto si coagula in una strenua lotta contro tiranniche autocrazie, sia esse secolari che religiose, dove il sangue asperso quale tributo alla libertà irrora i passaggi del tempo.

Il grande illuminista Voltaire rafferma il suo pensiero nel concetto che il moto libertario, senza passionale empito, diventa sterile e caduco, esaurendo esso la spinta da cui trae la forza di reagire.

Giusto considerar la Libertà naturale diritto dell'uomo, avulso però dalla libertà quale stato brado e ferino, ma come unica difesa personale sotto l'egida della ragione e non pervasa dal moto propulsivo delle passioni.

La Dichiarazione dei diritti dell'uomo è figlia della Libertà, propugnata da idee illuministe attraverso anche il concetto di giustizia, avallato dai " lumi della ragione".

Il tempo rafferma gli immortali eventi storici della Rivoluzione americana prima, seguita da quella francese poi, in cui si tempra il sacro ideale di libertà che eleva a suprema dignità l'umana essenza.

La Carboneria, quale segreta affiliazione, sente forte il richiamo libertario esplicandolo con proclami di idealismo romantico, ma non esente da spirito di rivalsa attraverso azioni atte ad estirpare le esecrabili radici della tirannia.

Fulgidi esempi di remoto storico ritornano alla mente, dal suicidio di Catone Uticense in nome della libertà alla rivolta servile di Spartaco, vanamente proteso a spezzare le catene della schiavitù.

La libertà non è solo afferente a scardinare fisiche restrizioni ma anche a poter professare proprie idee senza coercizione alcuna. Così recita l'etica cristiana, supportata dalla filosofia di un pensiero universale.

È elemento cardine del trinomio rivoluzionario, che lascia adito a dubbi se esista un principio egalitario o fragile chimera quale preludio di un utopistico atto.

Rousseau

 

EGALITÈ

Illusorie promesse di matrice sociale e politica vanificano nel susseguirsi dei secoli l'approccio con una realtà che impone il rispetto di tale diritto naturale dell'uomo.

Le grandi Menti illuministe, nutrite dj razionale pensiero innestano in alveo rivoluzionario il concetto di essere "pari trai pari" per frenare ogni empito di sociale prevaricazione.

L'Umanità si distingue nella sfera morale, per cui sussiste diversità di pensiero proiettata verso un soggettivo modo di pensare, comunque tendente allo stesso fine.

Le parole di Cristo risuonano ancora nella mente di coloro che sono proclivi ad accettare il Verbo della pace, permeate di alta valenza etica per aprire il cuore all'amore fraterno e all'uguaglianza, senza chiederne benefici materiali.
L' umana anima deve essere scevra da pregiudizi per favorire un confronto egualitario tra fratelli alla pari, in cui razza , religione e politica vengano avulse da immorale discriminazione.

Operare secondo libera convinzione è frutto di libertà di pensare, sorretta dalla forza dell'intelletto, dalla volontà e dal desiderio di aiutare quell'umanità diversa sotto l'egida dell'uguaglianza.

L'effetto etico dell'uguaglianza si cristallizza nel sentirsi "fratelli fra fratelli", senza superare quelle prerogative naturali dell'essere stati creati per vivere con i propri simili senza ergere supremazia e protervia su loro.

Nel segno dell'Uguaglianza si rafforza la dignità dell'uomo, tale da bearsi di interiore gaudio spirituale in armonia e fraterna fusione con gli altri, così come sostiene Cristo, grande ispiratore delle umane coscienze.

Voltaire

 

FRATERNITÈ

Sentimento che scaturisce da ricerca interiore della verità, ispirata dalla coscienza morale, figlia dell'introspezione intima che proietta la sua essenza verso il rispetto delle altrui dignità, sotto l'egida della Fratellanza universale e della Solidarietà.

Nell'ambito umano questi valori si completano nelle finalità anche se si diversificano nel loro fine ultimo.

Fratellanza è un sacro crisma, sancito come diritto naturale poiché creato senza distinzione alcuna tra l'umana stirpe per non dimenticare la comune genesi naturale, il cui elemento biologico deve saldarsi con la propria anima in un fraterno vincolo scevro da pregiudizi di razza.

La fraterna sinergia deve essere agognata ed accettata secondo decreto delle leggi naturali, emanato dal diritto divino sull'universale parità.

Il Cristianesimo abbatte le barriere di razza, innalzando i principi fraterni a norme di vita, fondanti sul diritto dell'uomo a non essere discriminato fra i propri simili.

Anch'Essa è figlia adottiva delle idee rivoluzionarie in terra di Francia e del pensiero dei Padri illuministi che l'hanno ispirata, rendendola viva a costo di copioso tributo di sangue, grondante dalle contrapposte parti di una società in forte fermento.

La filosofia di Cristo, ripresa come modello ideologico dal secolo dei Lumi, indica la via da seguire attraverso un'innata filantropia che impone non solo il rispetto e l'accettazione di essere fratelli di sangue ma anche la libera scelta di affratellarsi senza alcuna coercizione ma seguendo l'istinto di un condiviso e sentito afflato.

Amore fraterno significa anche solidale convivenza e mutuo soccorso, ma anche tolleranza quale obbligo morale di una sfera di pensiero che sublimi la dignità del genere umano.

La Religione cristiana eleva la Fratellanza universale al massimo grado etico, tenacemente cementata dalle parole di Gesù Cristo, non disperse al vento ma concretamente innervate in una dottrina che non cadrà mai in un crepuscolo ideologico.

 

Francesco Vetere
Author: Francesco Vetere
Biografia:
Docente emerito dei Licei, è uno studioso di grande valenza, acuto scrittore, poeta, saggista e critico letterario. I suoi commenti in prosa e versi sono stati apprezzati in molte manifestazioni culturali, vergati e declamati con grande afflato, carico e denso di grande significato e di “sentimento”. È autore delle seguenti sillogi poetiche: "Lo sguardo e la memoria", "Saggio poetico di storia umana", "Eroi in poesia", "Lirici Greci e Latini"; Saggi in prosa: "Apocalisse e Cristo", "Hermetica", "Egittologia", "Theologica", "Religioni orientali", "Monachesimo illuminato", "Boheme e Scapigliatura", "Saggio letterario sul primo 900", "Autori stranieri dell’800", "Gli Evi della Letteratura italiana"; "Silloge di pensieri sparsi". Le opere citate sono state da me commentate secondo il percorso tracciato dall’autore. (Antonio Aiello)