ROGLIANO - “Risolvere le criticità riscontrate al S. Barbara” dopo che il nosocomio roglianese ha assolto in pieno al ruolo di ospedale Covid. E’ quanto chiede il sindaco Giovanni Altomare che per l’ennesima volta scende in campo per il potenziamento del presidio ospedaliero a sud di Cosenza.
«Registriamo in questi giorni, - scrive il primo cittadino - le pressanti proteste dei cittadini, che espongono l’assoluto bisogno di analisi cliniche. L’emergenza sanitaria, che per ben oltre due mesi ha praticamente bloccato le prestazioni ordinarie, determinano una situazione di vivo allarme, che, in quanto autorità sanitaria locale, ho il dovere di rilanciare all’attenzione delle aziende competenti. In questa fase, mi rivolgo, in particolare, all’Azienda ospedaliera, che dopo avere ripristinato il reparto di Medicina generale, con sedici posti letto, ma con almeno quaranta da utilizzare per altri reparti, a cominciare da Pneumologia, non ha ancora provveduto ad assicurare il riavvio di servizi e ambulatori, abilitati a disimpegnare la sempre più pressante domanda degli utenti, abituati da decenni ad usufruire delle dovute prestazioni sanitarie in sede locale. Il solo laboratorio di Radiologia è stato posto in funzione a mezzo servizio, con un solo operatore attivo, senza reperibilità notturna. Il servizio, dotato anche di Tac, è scandalosamente sotto utilizzato. In caso di urgenze, in assenza di operatore nel quadro di una turnazione limitata, i degenti vengono trasportati a Cosenza in ambulanza, con rischi facilmente comprensibili e con appesantimenti di spesa. Gli esterni, invece, risultano essere esclusi da prestazioni, con evidente perdita economica per l’azienda e con la conseguenza di orientarne i flussi verso il sistema privato. E’ tutto inammissibile. La stessa situazione si profila ancora più colpevolmente sul versante degli ambulatori di Cardiologia, Pneumologia, Ecografia, Endoscopia, Gastroenterologia, Dialisi, che non sono stati ripristinati».
Piero Carbone, giornalista pubblicista

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