GRIMALDI - Nel giorno del suo centesimo compleanno Onorina Fortunata Anselmo è stata sindaca per un’ora. Nella stanza del primo cittadino, ieri pomeriggio, si è tenuta una cerimonia emozionante, con la signora che ha indossato la fascia tricolore ed ha raccontato brevemente episodi della sua vita. «Sono nata l’11 giugno 1920 alle 11. Ho sempre avuto un sorriso per tutti, nonostante le molte sofferenze passate - ha esordito zia Norina, con una dialettica non comune per una donna della sua età -. I primi venti anni li ho trascorsi nella mia Grimaldi; poi altri venti a Cosenza quando mi sono sposata; un breve periodo in Francia; cinquantasette anni a Roma, e ora da tre anni sono nuovamente nel mio paese. Con mio marito, Giuseppe Pellegrino, sono stata fidanzata nove anni; è morto quindici anni fa ma porto ancora il lutto. L’ho amato più della mia vita. Faceva di professione l’operatore cinematografico».
Zia Norina ha otto pronipoti, - presenti alla cerimonia Enzo e Rosa - ed è molto orgogliosa di avere come nipote l’attore e doppiatore Pasquale Anselmo. Non ci sono per lei grandi segreti per essere arrivata a questa età. «Ho mangiato sempre come un passero forse per questo sono arrivata a cento anni». La neocentenaria ama vestire elegante, anzi agghindata come dice lei, e la mascherina per evitare il contagio da Covid proprio non la sopporta. Ricorda bene anche il periodo della guerra, ma ha preferito non parlarne. «Le sofferenze - ha detto - non si esternano come nemmeno le gioie, si tengono dentro. Ma ne ho passato di tutti i colori. Eppure ho sofferto in silenzio. Di me parlano tutti bene, come le trentasei famiglie nel palazzo dove ho abitato nella Capitale che ancora mi adorano. Il sorriso è per tutti. Grimaldi è un bel paese. I cittadini sono affettuosi ed hanno i difetti come in tutti gli altri posti».
La centenaria ha poi ricevuto dal vicesindaco Gabriella Occhipinti un fascio di fiori; una medaglia con su scritto 100 e una targa dal sindaco Roberto De Marco con gli auguri più sinceri a nome della comunità grimaldese. «Se non ci fosse stata la pandemia - ha dichiarato il sindaco rivolgendosi a zia Norina - avremmo fatto una festa in piazza. Sederti sulla poltrona di sindaco ha un valore importante, perché il posto rappresenta tutta la comunità e tu la rappresenti molto di più di ogni altro, per tutte le cose che hai vissuto in questi cento anni, momenti storici per Grimaldi e per l’intera Nazione. Tutti i grimaldesi ma soprattutto tutti i giovani devono conoscerti e parlare un po’ con te. Abbiamo molto da imparare: la gioia di vivere e il vedere sempre in positivo».
L’apertura dello spumante - presso la sede comunale - ha concluso la festa per zia Norina. All’emozionante iniziativa hanno preso parte oltre ai due citati pronipoti, la vicina di casa Maria Rino, l’assessore Giuseppe Sicoli, e il consigliere Francesco Iacino.
Piero Carbone, giornalista pubblicista

Redazione
Author: Redazione
Biografia:
La Voce del Savuto – 27 anni di informazione libera al servizio delle comunità Fondata nel giugno del 1998 dal giornalista Fiore Sansalone, che ne è anche il direttore responsabile, La Voce del Savuto rappresenta oggi una delle realtà editoriali più longeve e radicate del territorio calabrese. Nata con l’obiettivo di raccontare la vita, le tradizioni, la cultura e le problematiche delle comunità del Savuto, la testata ha saputo conquistarsi nel tempo la fiducia dei lettori grazie a un’informazione chiara, indipendente e profondamente ancorata ai valori dell’etica giornalistica. Da oltre 27 anni, La Voce del Savuto è un punto di riferimento per chi cerca notizie autentiche, inchieste puntuali e approfondimenti che diano voce a un territorio spesso trascurato dai grandi media. Il giornale ha seguito da vicino gli eventi locali più significativi, dando spazio a protagonisti del mondo culturale, politico, sociale ed ecclesiale, contribuendo alla costruzione di una memoria collettiva condivisa. Grazie alla guida appassionata di Fiore Sansalone, professionista attento e sensibile alle dinamiche umane e sociali del comprensorio, la testata ha attraversato oltre due decenni di trasformazioni mantenendo sempre salda la sua missione: essere al servizio del cittadino, raccontare la verità dei fatti, e promuovere un’informazione libera da condizionamenti. Con uno sguardo rivolto al futuro ma con solide radici nel territorio, La Voce del Savuto continua a rappresentare un esempio di giornalismo fatto con cuore, competenza e spirito di servizio.