Una eccellenza regionale che con il trasferimento a Cosenza rischia la chiusura. Si tratta dell’Unità di ricerca biotecnologica con sede nei pressi di Aprigliano, che per una decisione dei commissari alla Sanità vede anni di sacrifici, di impegni, svanire nel nulla. Una posizione quella assunta dal management sanitario che ha lasciato di stucco l’Ail Cosenza e i vertici nazionali. Una battaglia per mantenere il presidio che ha visto scendere in campo anche il presidente nazionale Ail, professor Sergio Amadori, presente alla conferenza stampa, al fianco dell’avvocato Ornella Nucci, presidente Ail di Cosenza, e al dottor Fortunato Morabito, direttore scientifico Urb.
Ornella Nucci è entrata subito nel merito della questione: «La nostra non è una battaglia personale, - ha esordito - perché la nostra missione è quella di tenere sempre alta la tutela dei pazienti affetti da tumore del sangue. Oggi ci sono delle assenze che si notano di più di tante presenze: ci sarebbe piaciuto poter confrontarci con i vertici dell’azienda ospedaliera per poter spiegare cosa è questo laboratorio, che forse non sanno neanche dove si trovi. La decisione addotta per il trasferimento rientrerebbe - ha proseguito Ornella Nucci - da una politica di razionalizzazione dei costi, ma si sta avendo l’effetto contrario, avendo già determinato un aumento delle spese per l’Azienda ospedaliera, per personale, apparecchiature, certificazioni e richieste ad altri laboratori. Ma soprattutto una scelta destinata a mettere a repentaglio la salute dei tanti pazienti in cura presso l’Ematologia di Cosenza. Intanto sulla decisione di trasferire l’Urb è stato prodotto ricorso al Tar».
Nucci, ha poi spiegato con l’ausilio di immagini, quello che sarebbe stato il laboratorio del futuro e che comunque auspica possa essere ancora il Polo Oncoematologico Mariano Santo. La vicinanza alla sezione cosentina dell’Ail è stata quindi espressa dal professor Amadori. «Ail nazionale - ha dichiarato - è tutta schierata con Cosenza: bisogna aprire la mente a chi oggi ha la mente offuscata. Perché chi ci va di mezzo sono i pazienti e i familiari, i quali però sono molto attenti e informati. Per cui sanno che in questo centro si attua una diagnosi di precisione. L’Urb di Aprigliano limita in misura rilevante il grave fenomeno della migrazione sanitaria. Quindi mi auguro che il tutto si concluda in una bolla di sapone».
Ha concluso il dottor Morabito, già primario dell’Uoc di Ematologia dell’Annunziata. «Non riesco a capire, - ha detto - come un management così illuminato abbia un approccio, un’applicazione così sbagliata. Si sta mortificando il nostro lavoro, anni di sacrifici. Ci si confrontasse, ci dicessero il perché di questo trasferimento».
Tante le reazioni successive alla conferenza stampa, quella del presidente di Forza Italia Piano Lago-Savuto, Gaetano Greco, che si è detto preoccupato anche perché il trasferimento dell’Urb potrebbe essere l’inizio di una chiusura totale anche del centro prelievi dell’Asp.
Piero Carbone, giornalista pubblicista

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