di Gianfranco Bonofiglio
Sandro Principe ritorna alla guida della sua amata Rende con una vittoria plebiscitaria e al primo turno.
Sandro Principe è un veterano della politica, già deputato del Partito Socialista Italiano e sottosegretario al Ministero del lavoro e della previdenza sociale nel Governo Amato I e nel Governo Ciampi.
Giovanissimo all'età di 30 anni, nel 1980, inizia la sua carriera politica da Sindaco di Rende ed oggi, dopo ben 45 anni ritorna a guidare il Municipio rendese.
Alle elezioni regionali del 2005 viene eletto in Consiglio Regionale e sarà assessore regionale alla Istruzione, Cultura, Alta Formazione, Università e Innovazione Tecnologica.
Nel 2010 viene rieletto consigliere regionale.
Dato per favorito anche alla vigilia del voto, Sandro Principe dedica la vittoria alla sua giovane figlia scomparsa prematuramente.
Risceso nell'agone politico per la sua Rende che negli ultimi anni ha vissuto la sua stagione più cupa e il voto dei rendesi ha confermato la volontà di ritornare ai fasti di un tempo affidando la città all'esperienza e alla competenza.
Di contro fortemente deludente il risultato degli altri competitor, dal flop del candidato del centrodestra, Marco Ghionna, che con sei liste e con l'appoggio dell'intero centrodestra non supera complessivamente il 20%.
Un dato che dovrebbe far riflettere i big del centrodestra e in particolar modo il segretario nazionale della Lega che ha avuto l'ardire di partecipare ad un incontro tenuto a Rende.
Chissà se qualcuno lo ragguaglierà sul dato della lista "Prima Rende", espressione della Lega, che si avvia a racimolare un 2- 3%. Un dato semplicemente catastrofico che dimostra l'inesistenza a Rende della Lega nonostante la presenza di deputati, consiglieri regionali e innumerevoli posti di sottogoverno.
Rende si avvia quindi ad una nuova stagione di recupero del terreno perso e di ricostruzione di una cittadina che in passato aveva raggiunto traguardi importanti.
All'insegna dell'esperienza e della passione i rendesi hanno voluto esprimere nelle urne la fiducia a Sandro Principe nella convinzione che Rende ritornerà ad essere quella che era un tempo.
Un faro del vero riformismo, una guida del vero socialismo e un esempio amministrativo per la provincia di Cosenza e per l'intera Calabria.