di Fiore Sansalone
ZUMPANO (CS) - In un mondo che corre sempre più veloce, la Scuola Primaria “Luigi Chiodo” di Zumpano ha scelto di fermarsi per un momento. Anzi, di rallentare. Non per stanchezza, ma per amore. L’iniziativa “Rallentiamo la maratona con i nonni”, promossa con il patrocinio del Comune e organizzata dall’Istituto Comprensivo Rende Commenda, ha trasformato una giornata qualunque in un abbraccio collettivo tra generazioni.
I protagonisti? I bambini, i loro nonni e un’intera comunità scolastica pronta a riscoprire il valore del tempo condiviso. L’idea, nata dai docenti Pasqua Terrone, Luigi De Marco, Maria Perna e Luigi Pincente, con la guida della dirigente scolastica Simona Sansosti, ha preso forma in una camminata simbolica. Non una corsa a ostacoli, ma un passo lento, consapevole, capace di dire: “Ci sei, ti vedo, ti ascolto”.
Tra sorrisi e mani intrecciate, gli alunni della classe 5A hanno anche presentato il loro progetto “Vorrei una legge con SOS Nonnini”, una proposta immaginifica ma piena di senso, che invoca una tutela concreta per chi, da una vita, rappresenta saggezza, memoria e amore incondizionato.
Presenti alla manifestazione il sindaco avv. Fabrizio Fabiano e l’assessore all’istruzione Ernestina Amantea, insieme a una delegazione dell’associazione Anziani di Zumpano, guidata dal presidente Dino Alfano. Un segnale forte di attenzione istituzionale e comunitaria verso la fascia più preziosa ma spesso dimenticata della popolazione.
“Valorizzare i nonni significa custodire le nostre radici”, ha sottolineato la dirigente Sansosti. “Questa iniziativa non è solo un evento, ma un seme piantato nel cuore dei nostri ragazzi”.
La giornata si è conclusa con canti, racconti, abbracci e un senso rinnovato di appartenenza. A Zumpano, per una volta, il tempo ha rallentato. E nel silenzio dei passi lenti, è risuonata la voce profonda del rispetto.
In un’epoca dominata dalla velocità e dall’individualismo, questa maratona “al contrario” ci ricorda che il vero progresso si misura anche nella capacità di fermarsi. Di ascoltare chi è venuto prima di noi. E di camminare insieme, alla stessa andatura, verso un futuro più umano. I nonni non sono “passato”, sono il ponte più solido che abbiamo verso ciò che conta davvero.