di Fiore Sansalone
C’è una buona notizia che arriva direttamente dalla Regione Calabria e che riguarda da vicino tante famiglie del nostro territorio: sono in arrivo 7 milioni di euro in voucher per sostenere chi ogni giorno si destreggia tra lavoro e impegni familiari.
Un segnale importante, che mette al centro la persona e i suoi bisogni, offrendo un aiuto concreto a chi si prende cura dei propri figli o di un familiare con disabilità.
Il nuovo bando regionale, denominato “Voucher Conciliazione”, è pensato proprio per questo: facilitare l’equilibrio tra vita e lavoro, aiutando economicamente le famiglie nell’acquisto di servizi di assistenza.
Cosa prevede il voucher?
Il contributo economico può essere utilizzato per sostenere:
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la cura dei figli minori di 18 anni;
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l’assistenza a familiari disabili a carico.
L’importo previsto è significativo:
250 euro al mese, fino a un massimo di 3.000 euro all’anno per ciascun familiare assistito
e fino a 7.000 euro per ogni nucleo familiare.
Chi può richiederlo?
Possono accedere alla misura le lavoratrici e i lavoratori residenti in Calabria che:
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abbiano un ISEE non superiore a 35.000 euro;
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svolgano attività lavorativa sul territorio regionale;
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si occupino in modo diretto del familiare per il quale viene chiesto il contributo.
Le domande potranno essere presentate a partire dal 16 giugno 2025.
Venerdì mattina un incontro a Figline Vegliaturo
Per facilitare la partecipazione e chiarire ogni dubbio, il centro di formazione FORMARTI di Cosenza sarà presente con un proprio delegato venerdì mattina presso la sala consiliare del Comune di Figline Vegliaturo.
Durante l’incontro verranno fornite tutte le informazioni utili sul bando, sui requisiti, e sarà possibile compilare gratuitamente la domanda con l’assistenza del personale.
Cosa portare con sé
Gli interessati sono invitati a presentarsi muniti di:
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documento d’identità;
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attestazione ISEE;
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eventuale documentazione relativa al familiare da assistere.
Un piccolo, grande passo verso un futuro più equo, dove nessuno è lasciato solo nel difficile compito di conciliare lavoro e responsabilità familiari. Un’occasione da cogliere, soprattutto in territori come il nostro, dove le reti di supporto possono fare davvero la differenza.