Abbiamo chiesto ad alcune aziende che operano sul territorio, come stannno vivendo quessta situazione di epidemia. La maggior parte di esse soffrono, altre resistono, ma tutte chiedono aiuti concreti alle istituzioni.
Per contenere la diffusione del temibile virus il 90% delle attività commerciali sono state costrette a chiudere e, anche dopo la riapertura dello scorso 18 maggio, i piccoli negozi stanno morendo giorno dopo giorno. La clientela si è quasi completamente azzerata, ci sono commercianti in crisi che hanno difficoltà a vivere quotidianamente.
«La situazione è sotto gli occhi di tutti - dice un commerciante di Rogliano - .. Il problema che mi pongo ora è questo: riuscirò a recuperare questo periodo di stop e, quindi, tutti i pagamenti che avrei potuto sostenere tranquillamente con il frutto del lavoro di tre mesu? Ne dubito».
«Per molti è stato difficile riaprire - commenta un commerciante di Parenti - . Tutti quanti abbiamo le scadenze di fine mese con i fornitori, con i fitti, che sono stati pagati regolarmente. Io ho pagato tutto perchè avevo qualcosa da parte. Diversi colleghi, purtroppo, non sanno come sbarcare il lunario. Che Dio ci aiuti!».
Si dice molto amareggiato un operatore economico di Piano Lago: «La situazione è tragica perché in fin dei conti ci hanno ‘mollato’ senza nessun tipo di garanzia e di aiuto. La cosa che mi fa più rabbia? Non sappiamo ancora di che morte moriremo».
L'auspicio di tutti, comunque, ò che il governo possa mettere in campo degli aiuti economici importanti per le attività che stanno subendo questa situazione: sospensione immediata degli obblighi di versamento degli oneri fiscali e contributivi per le aziende e riduzione proporzionata al calo di lavoro di tutti i tributi e le tasse locali.