di Antonietta Malito

Ci sono storie che non si raccontano con le parole, ma con la luce. Storie fatte di sguardi, di gesti semplici, di vie acciottolate che sanno di casa. Storie che, senza qualcuno che le custodisca, rischierebbero di finire nel silenzio del tempo.

 A Grimaldi, c’è un uomo che da decenni si prende cura di questa memoria collettiva con amore, dedizione e una macchina fotografica sempre al collo: Domenico Valenti, per tutti semplicemente Micu.

Fin dagli anni ’70, Micu ha saputo vedere ciò che molti, presi dalla fretta della vita quotidiana, spesso trascurano: la bellezza nascosta nei momenti di comunità, il valore delle tradizioni, i volti segnati dalla fatica e dalla dignità, la poesia dei mestieri antichi, le botteghe che oggi non ci sono più. Con pazienza e passione, ha immortalato processioni, feste religiose e civili, elezioni amministrative, giornate ordinarie diventate straordinarie grazie al suo sguardo sensibile.

Le sue fotografie sono testimonianze preziose, frammenti di un’epoca che rischia di svanire nell’oblio. Molti dei volti da lui ritratti appartengono a persone che oggi non ci sono più, ma che continuano a vivere attraverso i suoi scatti.

Ogni foto è un ponte tra generazioni, una finestra aperta su un passato che ha molto da insegnare. È come se ogni immagine dicesse: “Ecco chi eravamo, ecco da dove veniamo”.

Il suo archivio fotografico è vasto, ricchissimo, ancora oggi custodito gelosamente in forma privata. Ma è un patrimonio che appartiene a tutti noi, perché racconta la storia di un intero paese. Sarebbe meraviglioso che queste immagini trovassero spazio in una mostra permanente, o in un libro che raccolga almeno le più emblematiche. Perché senza memoria non c’è identità, e la memoria di Grimaldi ha spesso il volto dolce e discreto delle sue fotografie.

In questi giorni, Micu ha deciso di condividere alcune perle del suo archivio sul suo profilo Facebook. Una in particolare ha colpito l’attenzione e il cuore di molti, quella di una vecchia bottega, colta in un’istantanea che sa di malinconia e di calore. È una foto semplice, eppure potente, perché racconta un tempo in cui le relazioni erano più autentiche, in cui il paese era davvero una grande famiglia.

Ecco cosa rende le foto di Micu così speciali: il loro potere evocativo. Guardarle è come tornare indietro, ritrovare il sapore delle estati in piazza, il profumo dell’incenso durante la processione del santo patrono, le risate durante le feste di paese. Sono emozioni che tornano vive, che ci fanno riscoprire l’orgoglio di appartenere a una comunità.

Domenico Valenti non ha mai cercato la notorietà. La sua è una passione sincera, portata avanti per amore del suo paese e della sua gente. Ma è proprio per questo che merita di essere riconosciuto come ciò che è: un custode silenzioso della nostra storia, un artista della memoria che ha dato voce e volto a una Grimaldi che non deve andare perduta.

Oggi che tutto corre veloce e si dimentica in fretta, abbiamo bisogno di fermarci e guardare. Guardare davvero. E le sue fotografie ci aiutano a farlo, ci insegnano a osservare con il cuore, a ricordare, a tramandare. Grazie, Micu. Perché attraverso i tuoi occhi, Grimaldi continuerà a vivere.

 

 

ANTONIETTA MALITO
Author: ANTONIETTA MALITO
Biografia:
Antonietta Malito è una giornalista e scrittrice. Nata a Cosenza, vive a Grimaldi. È laureata in Scienze economiche e sociali. Ha collaborato con diverse testate giornalistiche e oggi scrive per Italiani.it, la rete degli italiani nel mondo. La sua prima raccolta poetica si intitola "Trasparente, pensieri e poesie" (Atlantide edizioni, Rogliano, 2019). Ha una grande passione per la natura e la fotografia.


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