C'era una volta e c'è ancora una storia da "Le mille e una notte", contornata da un velo di magia. Con La Voce del Savuto vogliamo raccontarla, perché riteniamo importante accendere i riflettori sulle nostre meraviglie. E allora cosa aspettate? Allacciate le cinture: il viaggio nella storia sta per cominciare. Era il lontano 1968, il medico condotto Vittorio Colacino, alla passione per il suo lavoro e per i suoi pazienti, accompagnava l'amore per le tradizioni contadine, in particolare quello per gli antichi vitigni, producendo un vino denominato "Britto". Una storia letteralmente affascinante per questa azienda, un vero e proprio fiore all'occhiello per tutto il territorio calabrese e soprattutto per la valle del Savuto. Una tradizione meravigliosa che dal passato, metaforicamente come un transatlantico, ha navigato negli anni attraccando al presente, con un occhio sempre rivolto al futuro. Un luogo unico, una location immersa nella natura più selvaggia: l’aria pulita, le acque cristalline e fresche del fiume Savuto, una vegetazione dai mille colori, i profumi, sono alcuni dei pilastri intorno a questa realtà imprenditoriale, pregna di storia. Ricordiamo infatti che il fiume Savuto fu di estrema importanza per gli antichi romani. Attraverso le sue acque trasportavano il legname, dalla Sila fino al mare, utilizzato in diverse campagne militari.
Ma ritorniamo al presente. A prendere le redini di questa perla tutta marzese, sono stati i figli Mauro e Maria Teresa Colacino. Oggi, dopo tanto lavoro e sacrifici per creare un prodotto unico e autentico, l'azienda Colacino sta conquistando il mondo intero: Dublino, Londra, Amsterdam, Bruxelles, Praga, Verona e, ancora, Mosca e San Pietro-burgo sono solo alcune delle città che hanno ospitato il profumo del vino Savuto, per importanti kermesse del settore. E' proprio il caso di dirlo, ne vedremo delle belle. 

Omar Falvo

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