GRIMALDI - Fra un mese esatto saranno dieci anni dalla prematura scomparsa di Eugenio Miceli, giovane grimaldese rimasto nel cuore di quanti lo hanno conosciuto. Laureato in Ingegneria, amico di tutti, sempre col sorriso sulle labbra, ci lasciò a soli 32 anni, in quello che per Grimaldi fu un anno funesto, in cui persero la vita altri giovani come lui. La madre, professoressa Raffaela Albo, ci ha scritto chiedendoci di ricordare suo figlio e di farlo attraverso le parole del professore Eugenio Maria Gallo, amico di famiglia, legato a Eugenio da un profondo sentimento d'affetto. 

"Figlio mio - scrive la professoressa Albo - un amico di famiglia, il professore Eugenio Gallo, persona molto sensibile e vicina a noi tutti, mi ha fatto pervenire uno scritto-ricordo, in occasione del tuo, ormai prossimo, decimo anniversario in cielo. Ed allora ho pensato: perché non condividere questo bellissimo dono fatto veramente col cuore; questo, spontaneo, sincero gesto d’amore con gli “Amici di Eugenio”?".

Uno scritto e un dono che facciamo nostro, perché il ricordo di Eugenio è ancora vivo in tutti noi. 

Caro Eugenio,
a breve saranno dieci anni dal giorno della Tua dipartita. Dieci anni sono lunghi e sono tanti, eppure è come se Tu fossi scomparso appena ieri. Dieci anni sono lunghi ma il tempo non ha per nulla scalfito il ricordo sempre vivo, che io conservo di Te, che tutti noi conserviamo di Te. Del resto, chi lascia nel mondo un’eredità d’affetti, di buoni sentimenti e di profonda umanità non muore mai. Il vuoto che hai lasciato è immenso e non basterà una vita, la nostra, a colmarlo.
Non chiedermi la parola, potrei dire, parafrasando il poeta e modificandone la particella pronominale; la parola che possa lenire l’affanno e l’immenso dolore dei Tuoi genitori, dei Tuoi familiari, dei Tuoi amici e di quanti Ti hanno conosciuto e Ti hanno voluto e Ti vogliono bene, io non ce l’ho. Sì, questa parola io non ce l’ho e non la trovo, anche perché so che non ci sono parole capaci di dare conforto a chi ha ancora aperta la ferita. Sei stato un giovane di grande cuore per tutti, un amico affettuoso ed impareggiabile. Breve è stata la Tua vita, breve come una stagione, ma senz'altro intensa e ricca di valori, primo fra tutti quello della solidarietà. Nel breve corso del Tuo umano cammino, hai fatto della bontà verso gli altri la misura del Tuo essere. Sei stato solidale con tutti ed hai teso la mano verso chi ne aveva bisogno, intervenendo senza fartelo chiedere e in rispettoso silenzio. Ci manchi tanto! E’ difficile pensare che Tu non ci sia più, eppure non ci sei e sono ormai dieci anni da quando hai lasciato questo mondo. E’ triste dover scrivere di Te e a Te, sapendo che non sei più fra noi e non puoi più condividere con noi tutti, le gioie e gli affanni della vita. Lo stai facendo, senz'altro dal Cielo e continuerai a farlo finché noi tutti saremo figli del tempo.. Ma sarebbe stato, certo, più importante averti ancora vicino concretamente, sentirti presente ed avvertire la sicurezza che la Tua persona sapeva comunicare. Lo farai ancora dal Cielo, ne sono certo e sono, altresì, convinto che, ora che sei nel Regno Eterno, accanto al Signore, Ti starai prendendo cura di noi tutti più di prima, implorando Dio Padre perché ci guidi e ci aiuti in questo mondo così immerso nelle difficoltà e negli affanni. Breve la Tua vita, caro Eugenio, breve come quella degli eroi dell’antico mondo epico, che Tu hai avuto modo di conoscere sui banchi di scuola, come noi che Ti abbiamo preceduto di qualche decennio nel percorso formativo. Ma anche questa brevità ha avuto ed ha una ragione: Tu hai colmato, prima di noi altri, il Tuo cammino di conquista della Vita Eterna e del Sublime Dono del Cielo, che il Signore assegna alle Anime Buone. Per queste, si sa, è breve il viaggio in questo mondo, perché il Signore le vuole accanto a Sé. E Tu sei stato un’Anima Buona e, come tutte le Anime Buone, sei Vivo per sempre, Vivo della Vera Vita. Solo questo mi conforta e, come me, conforta anche i Tuoi cari e tutti quelli che Ti hanno stimato e voluto bene. Sono certo che, ora, nel Regno dei Cieli, godendo della Luce di Dio Padre, hai rimosso per sempre gli affanni della Tua vita terrena e vivi la gioia sublime della Vita Eterna, la gioia dei Giusti e degli Eletti. Non domandarmi di lenire, con la mia parola l’immenso dolore dei Tuoi cari; come ho già detto questa parola non ce l’ho ed è per questo che chiedo a Te di implorare, con la tua preghiera, la forza della Fede ed il conforto del Cielo per i Tuoi e per noi tutti.
Un affettuoso abbraccio.



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