S. STEFANO DI ROGLIANO – Simone Altomare, militare dell’Arma e consigliere comunale, è stato il primo in tutto il centrosud a donare il sangue per aiutare la comunità medico-scientifica a sviluppare nuove cure contro il coronavirus.
A circa un mese di distanza dalla sua guarigione dal Covid-19, che lo ha visto ricoverato nel reparto di malattie infettive dell’ospedale Annunziata, il giovane è stato richiamato presso il nosocomio per effettuare una serie di analisi di controllo. Verificata la sua perfetta guarigione, gli è stato proposto di donare il sangue. Il militare si è detto subito favorevole a offrire il suo contributo per aiutare altre vite, e in un post pubblicato su Facebook, racconta questa esperienza e invita coloro che, come lui, sono riusciti a sconfiggere il virus, a fare lo stesso. «Mentre ero lì sdraiato sul lettino – scrive Altomare - il primario mi diceva che in tutto il centrosud ero il primo a effettuare questa donazione per combattere il “maledetto”. Dopo tutto ciò, io in primis spero che il mio plasma possa essere conservato in eterno e che mai nessuno ne debba fare uso, allo stesso tempo però vorrei dire a tutti quelli che come me sono riusciti a guarire, di rendersi disponibili a fare questa donazione, perché chi decide di donare il plasma offre la possibilità di salvare molte vite e di aiutare chi non ha un’alternativa».
Questo suo nobile gesto è stato ampiamente apprezzato, soprattutto dalla comunità santostefanese e dall’amministrazione comunale di cui fa parte, che lo ha ringraziato pubblicamente.
La plasmaferesi, che è la sperimentazione con il plasma iperimmune, partita circa un mese fa dal Policlinico Universitario San Matteo di Pavia, consente – come spiega lo stesso Altomare - «lo sviluppo di numerosi farmaci noti come plasmaderivati ed è importante proprio perché, consentendo l’estrazione di determinate sostanze, permette la produzione di cure e terapie per tutti quei pazienti che soffrono di patologie quali anche infezioni batteriche o virali».
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