di Antonietta Malito
Ci sono persone che, senza mai cercare clamore, lasciano un’impronta indelebile nella memoria collettiva, non per ciò che hanno detto, ma per ciò che hanno fatto ogni giorno, con semplicità, umiltà e amore. Ada e Peppino Bossio erano così.
Una coppia che non ha bisogno di presentazioni per chi ha vissuto a Grimaldi e porta nel cuore l’aroma del pane appena sfornato e la dolcezza sincera di un sorriso offerto con discrezione. Il loro forno era un punto d'incontro, una casa sempre aperta, un luogo dove l’umanità e la bontà si servivano insieme al pane caldo.
Entrare lì voleva dire sentirsi accolti, ascoltati, rispettati. Chi c’è stato, anche una sola volta, non può dimenticare l’ospitalità gentile di zio Peppino, il garbo antico dei suoi modi, lo sguardo buono e sereno. E accanto a lui, instancabile e affettuosa, zia Ada, maestra nell’arte bianca, capace di trasformare pochi ingredienti semplici in qualcosa di speciale: pane, panini, frese croccanti, dolci che sapevano di casa. Indimenticabili i suoi cuculi e le cuddrure pasquali, simboli di una tradizione che parlava d’amore familiare, di festa condivisa.
E il Pan di Spagna, soffice e profumato, che sembrava portare con sé il sapore dei giorni belli, delle ricorrenze, dei momenti felici vissuti insieme. Era un dolce che sapeva di infanzia, di mani amorevoli, di tempo donato con pazienza. Ada e Peppino erano veri e propri artigiani dell’anima, custodi di un mestiere fatto con dedizione e rispetto, con quella cura che nasce solo da chi ama davvero ciò che fa. Ogni prodotto che usciva dal loro forno raccontava una storia di sacrificio e passione, di albe fredde e mani calde di farina, di giornate trascorse a lavorare senza mai perdere il sorriso.
Il forno è chiuso da tempo, e loro non ci sono più, ma chi ha avuto la fortuna di conoscerli, sa che il loro ricordo vive ancora, nei racconti tramandati, nei profumi che riaffiorano improvvisi nella memoria, in quel gesto involontario di voltarsi a guardare, passando accanto a quella porta, nella speranza di rivederli ancora per un istante.
La vita va avanti, è vero, ma alcuni ricordi non scoloriscono, restano lì, fissi come pietre miliari di un’identità condivisa, come un patrimonio affettivo che nessun tempo potrà mai cancellare.
Ada e Peppino Bossio erano il cuore pulsante di una comunità fatta di cose semplici e vere e il loro forno non è mai stato solo un luogo, ma un abbraccio, un pezzo di Grimaldi che continuerà a vivere finché ci sarà qualcuno che, passando di lì, volgerà lo sguardo e sorriderà al ricordo.