di Giuseppe Pizzuti

 

CELLARA

La "Pullicinella" - Agosto

L'ultimo venerdì di agosto si svolge la caratteristica e colorata sfilata della "Pullicinella". È un grande pupazzo, costruito con materiali semplici.

Su una struttura di canna di bambù e legno di castagna, ricoperta di carta velina di differente colore, vengono create figure molto alte con le sembianze di celebri personaggi. Questa grottesca figura, animata da un gruppo di persone, attraversa le vie del paese, ballando, saltellando e inchinandosi al suono dei "tummarini" (tamburi). Alla sera la "Pullicinella" viene bruciata, mentre i Cellaresi danzano e cantano.

 

GRIMALDI

"U nannu" (Il nonno) - Martedì grasso

Durante il Carnevale, la sera di martedì, si porta in giro per le vie del paese una persona di solito alticcia, che trova il coraggio di sistemarsi in una bara. "U nannu" "ammonisce" e, alla richiesta "Nannu cchi cce lassi a...?", dispone delle proprie sostanze, non senza un filo d'ironia e mette in rilievo i difetti della persona. Nessuno può offendersi, perché "A Carnevale ogni scherzo vale".
Questa tradizione indica l'inizio di una nuova vita.

"U graniceddru" (Il granicello) - Primo venerdì di Quaresima

Per realizzarlo si mettono a germogliare, prima in batuffoli di cotone, e poi nei piatti a scodelle, dei chicchi di grano che, germogliando, danno luogo ad una fioritura particolare, che prende il nome di "graniceddru". Esso, poi, viene portato ai piedi del Sepolcro del Signore, che si allestisce il Giovedì Santo. E' il simbolo dell'immagine di Cristo e della sua Resurrezione.

"U visciante" (La palma) - Domenica delle Palme

Si taglia un pezzo di canna verde lungo 40 centimetri e vi si innestano alcune striscette, sempre di canna, a forma di cerchio. Si orna,poi, con caramelle, frutti e dolci tipici, soprattutto "uncinetti", tradizionali biscotti pasquali calabresi dalla forma tondeggiante e ricoperti con glassa.

 I "focari" (I falò) - Periodo natalizio

I giorni 8, 24, 31 dicembre e alla vigilia dell'Epifania, si allestiscono falò, i "focari", intorno ai quali si canta. E' un'antica tradizione,in cui grande è la competizione tra i rioni.

 

LAGO

"'A strina" - Agosto e dicembre

Canto popolare di protesta contro gli abusi dei potenti di un tempo. La "strina" è una delle più importanti tradizioni folkloristiche del paese e consiste in particolari terzine di endecasillabi, che i Laghitani compongono e cantano al suono lento delle chitarre e dei mandolini. Nel periodo natalizio, l'iniziativa è accompagnata da un piacevole contorno: i dolci tipici ("turdilli" e "scalille").

Carnevale estivo

Se arrivando a Lago, in agosto, ci si dovesse imbattere in coriandoli e stelle filanti,non sono gli effetti del caldo, ma si tratta di un vero e proprio carnevale estivo. Carri allegorici e maschere si aggirano per le vie del paese, seguiti da una schiera di bambini festanti in vena di fare scherzi.

Presepe vivente-Periodo natalizio

Nel periodo natalizio, il panorama del paese si trasforma totalmente. Sembra di ritornare a più di 2000 anni fa. Nel centro storico si vede il fabbro battere il ferro, il falegname piallare legno, il pastore mungere le pecore. In ogni angolo del borgo si avverte l'aria natalizia. Gli abitanti, da Natale a Capodanno, indossano i costumi dell'epoca e recitano la propria parte in questo presepe grande quanto un paese intero.

 

Giuseppe Pizzuti
Author: Giuseppe Pizzuti
Biografia:
Giuseppe Pizzuti insegna Letteratura italiana e Letteratura latina presso i Licei ed è anche un appassionato di letteratura e sport. Non è un giornalista professionista, ma ha sempre collaborato con diversi giornali, come il "Guerin Sportivo', "La Voce degli Italiani" (Gran Bretagna), "Corriere del Nord" (Gran Bretagna), "Il Lavoro" (Belgio), "Dita Jote" (Santa Sofia d'Epiro).


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