Una storia a lieto fine, una di quelle notizie densa di emozioni. Il giovane militare, appuntato scelto V. S., della Stazione dei carabinieri di Rogliano, è tornato finalmente a casa. Ben  30 i giorni  di ricovero presso la struttura ospedaliera di Cosenza, nei reparti di pneuomologia e malattie infettive dopo essere risultato positivo al Coronavirus. Ricordiamo che il militare è stato ricoverato nel medesimo reparto insieme  al Sindaco di Rogliano Giovanni Altomare, recentemente tornato anche lui a casa. "L'emozioni più grande è stata quella di rivedere i miei affetti più cari, soprattutto quella di trovare mia moglie e la mia bambina di tre mesi sull'uscio di casa. Voglio ringraziare tutti i medici e il personale sanitario per il loro lavoro", ha affermato alla nostra testata il giovane militare. 

Dopo gli ultimi tamponi, stabiliti dal protocollo,  il carabiniere è risultato negativo al Covid19

 

Omar Falvo

 

C'era una volta e c'è ancora una storia da "Le mille e una notte", contornata da un velo di magia. Con La Voce del Savuto vogliamo raccontarla, perché riteniamo importante accendere i riflettori sulle nostre meraviglie. E allora cosa aspettate? Allacciate le cinture: il viaggio nella storia sta per cominciare. Era il lontano 1968, il medico condotto Vittorio Colacino, alla passione per il suo lavoro e per i suoi pazienti, accompagnava l'amore per le tradizioni contadine, in particolare quello per gli antichi vitigni, producendo un vino denominato "Britto". Una storia letteralmente affascinante per questa azienda, un vero e proprio fiore all'occhiello per tutto il territorio calabrese e soprattutto per la valle del Savuto. Una tradizione meravigliosa che dal passato, metaforicamente come un transatlantico, ha navigato negli anni attraccando al presente, con un occhio sempre rivolto al futuro. Un luogo unico, una location immersa nella natura più selvaggia: l’aria pulita, le acque cristalline e fresche del fiume Savuto, una vegetazione dai mille colori, i profumi, sono alcuni dei pilastri intorno a questa realtà imprenditoriale, pregna di storia. Ricordiamo infatti che il fiume Savuto fu di estrema importanza per gli antichi romani. Attraverso le sue acque trasportavano il legname, dalla Sila fino al mare, utilizzato in diverse campagne militari.
Ma ritorniamo al presente. A prendere le redini di questa perla tutta marzese, sono stati i figli Mauro e Maria Teresa Colacino. Oggi, dopo tanto lavoro e sacrifici per creare un prodotto unico e autentico, l'azienda Colacino sta conquistando il mondo intero: Dublino, Londra, Amsterdam, Bruxelles, Praga, Verona e, ancora, Mosca e San Pietro-burgo sono solo alcune delle città che hanno ospitato il profumo del vino Savuto, per importanti kermesse del settore. E' proprio il caso di dirlo, ne vedremo delle belle. 

Omar Falvo

Risotto al sedano


Ingredienti per 4 persone:

320 g di riso
3 cucchiai di olio
1 cipollotto
2 gambi di sedano
1l di brodo vegetale
1 noce di burro
3 cucchiai di parmigiano


Ingredienti per il brodo vegetale:


1,5 l di acqua
1 carota
1 cipolla
1 gambo di sedano
1 pomodoro
Sale q.b.


Procedimento
Preparate il brodo vegetale con l’acqua, la carota, il sedano, la cipolla e il pomodoro. A fine cottura aggiungete il sale e filtrate. In alternativa, potete preparare il brodo anche con il dado vegetale.
Lavate le coste di sedano, eliminate i filamenti e tagliatele a pezzetti. Tagliate il cipollotto, mettetelo in una padella e fatelo appassire nell’olio, aggiungete il sedano, lasciate insaporire per qualche minuto e dopo versate un mestolo di brodo. Quando il brodo si sarà assorbito, unite il riso e lasciate cuocere per qualche minuto. Fate proseguire la cottura del riso aggiungendo il brodo poco per volta. A cottura ultimata mettete il burro, il parmigiano, mescolate bene e servite.

Sulla griglia di partenza la storica testata “La Voce del Savuto”. Da oltre due decenni, grazie alla caparbietà del direttore e fondatore Fiore Sansalone, il periodico rappresenta un fiore all'occhiello per tutto il territorio calabrese. Oggi, con una veste nuova, un raffinato abito interamente cucito con il sigillo della cultura e della sana informazione, riprende vita sulle pagine infinite della rete. Un piccolo scrigno pregno di passione, amore per il territorio e soprattutto ricco di scrittura, dove la linfa vitale della cultura plasma tutta la sua bellezza. Una pellicola, metaforicamente parlando, da prima serata e da rete ammiraglia, con una sceneggiatura interamente scritta da giornalisti provenienti da tutta Italia e non solo, uniti per il Savuto. Un format nuovo, dove il profumo della “parola” crea un miscuglio afrodisiaco con la tecnologia e con le nuove frontiere dell’informazione. Un sano contenitore, una vera e propria fortezza da “le mille e una notte". Attualità, cronaca, spettacolo, sport, politica, sono solo alcuni dei pilastri di questa piccola miniera, dove, con un pizzico di fiabesca immaginazione da parte del lettore, non si trova l’oro tanto narrato nei racconti di Jack London, bensì il sapere e lo scambio di idee. Di concerto con tutta la redazione, abbiamo deciso di dedicare questo importante traguardo, per tutti noi, al professor Dario Cozza, recentemente scomparso. Un piccolo segnale per una persona che ha dedicato tutta la sua vita allo studio e alla filosofia.

LA DICHIARAZIONE DEL DIRETTORE RESPONSABILE

«Cari lettori, con una certa emozione e commozione , ho il piacere di annunciarvi che “La Voce del Savuto” ritorna nelle vostre case. Ripartiamo con lo spirito giusto, con tanta voglia di fare e di rinnovarci. La linea del nostro giornale non cambia: è e sarà sempre caratterizzata dalla libertà di pensiero e di critica, senza sconti per nessuno, con l’obiettivo di informare i cittadini con serietà ed onestà, anche sui temi più delicati. Amiamo le sfide e contiamo sul vostro contributo».

IL SOSTEGNO DELLA REDAZIONE A FIORE SANSALONE

La redazione sostiene con infinita stima il direttore Fiore Sansalone. «Chiunque decida di investire energia intellettuale e risorse economiche in un business che in Italia sopravvive a se stesso con estrema difficoltà (l’editoria di giornali), merita assolutamente un encomio “a priori”. Ci vuole coraggio e un immenso amore per questa meravigliosa, nobile e difficilissima professione».

Con immenso piacere abbiamo rivolto alcune domande al signor Carmine Altomare, proprietario della "Tenuta Bocchineri", che, con impegno e passione, ha saputo dar vita ad una vera oasi naturalistica. Un habitat caratterizzato da uno splendido percorso nella natura, ove è possibile riscoprire anche la memoria degli antichi mestieri contadini.

 

- Parliamo della "Tenuta Bocchineri". Come e quando nasce l'idea di realizzarla?

 «La "Tenuta Bocchineri" è da sempre una proprietà di famiglia che nel tempo si è ingrandita perchè sono stati aggiunti altri appezzamenti di terreno. Complessivamente è costituita da un'area di circa 3 ettari di suolo e si estende dalla zona adiacente il "Palazzetto dello Sport" di Rogliano, sino a confinare, nella sua parte più estrema, con il fiume Lara».

 - Può spiegarci esattamente cos'è? Quali piante ospita? Che tipo di attività sono previste?

 «Mi piace paragonarla ad una piccola oasi di pace, a quattro passi dal centro cittadino. Il percorso inizia dal cancello d'ingresso, realizzato da un bravissimo artigiano del paese. Subito dopo ci imbattiamo in un piazzale, fatto di pietre locali, dove è stata collocata una fontanella, ricavata da un tronco di castagno secolare (un tempo utilizzato come mangiatoia degli animali), ed ornata da un monoblocco di granito silano. Vi è anche un piccolo museo della civiltà contadina, con l'esposizione di vecchi attrezzi ed utensili degli antichi mestieri, ed una collezione di vini del Savuto. Nel giardino attiguo richiamano l'attenzione alcune radici di castagno secolare, raffiguranti sembianze di animali, e alcune pietre levigate dal fiume. Nelle vicinanze troviamo una casupola che conserva ancora il suo muro originario esterno. Al piano inferiore vi è un locale, anticamente utilizzato come pollaio, trasformato in una piccola cantina che ospita una "riempitrice", un utensile antico e raro che un tempo serviva per riempire le bottiglie di vino. All'interno sono custoditi anche altri attrezzi, tra cui la pompa a spalle di rame, che veniva utilizzata per dare il solfato alle viti. Nella tenuta troviamo alcune piante tipiche delle nostre zone montane, come la quercia secolare, che ha tutte le caratteristiche per essere denominata "albero monumentale", ed il "nespolo germanico", un albero assai raro, unico della specie in tutto il bosco».

 

- Ci sono delle cose che lei, come proprietario di questa oasi naturale, vorrebbe venissero effettuate? Alcuni miglioramenti? Quali sono i suoi progetti futuri?

 «Sarebbe utile che la fruizione di siffatti percorsi naturalistici e storici potesse avere scopi didattici ed educativi. L'idea di fondo è quella di salvaguardare gli habitat naturali, utilizzandoli in modo appropriato e valorizzare le nostre tradizioni come salvaguardia e promozione della memoria. Auspico che le scuole e le altre agenzie educative promuovano e sensibilizzino gli uomini e le donne di domani perchè com'è noto: "non si può parlare di futuro e presente se non si conosce il nostro passato". Eventuali miglioramenti possono avvenire se si costruisce una sinergia tra tutti gli attori del territorio, perchè l'azione individuale resterebbe costosa per chiunque e richiederebbe tempi lunghi per la realizzazione di qualsiasi progetto. Per quanto mi riguarda, resto a disposizione di chiunque volesse visitare gratuitamente la tenuta ed eventualmente estendere la passeggiata lungo un sentiero che conduce ad un mulino di antiche fattezze».

 

- Qual è il messaggio indiretto che il grazioso museo della civiltà contadina vuole trasmettere?

 «Il museo, come le altre attrattive della tenuta, ha insito lo scopo di riscoprire le nostre tradizioni, i mestieri e, quindi, le nostre origini, nell'ottica di far conoscere ai giovani d'oggi la realtà di un tempo passato che rischia di essere dimenticata e, quindi, mortificata».

CARBONARA DI ASPARAGI

 

Ingredienti per 4 persone:

350 g di pennette rigate

300 g di asparagi

3 cucchiai di olio extra vergine di oliva

150 g di pancetta

4 uova

2 o 3 cucchiai di parmigiano o pecorino

Sale q.b.

Pepe nero q.b.

 

Procedimento:

tagliate gli asparagi a pezzetti ed eliminate la parte più dura. In una padella versate l’olio e fate rosolare la pancetta, aggiungete gli asparagi, fateli insaporire per qualche minuto e dopo versate, poco per volta, l’acqua di cottura della pasta fino a quando gli asparagi raggiungono la cottura.

Nel frattempo fate cuocere i rigatoni in abbondante acqua salata.

In una ciotola mescolate le uova con il formaggio grattugiato, il sale e il pepe.

Scolate la pasta al dente, versatela nella padella con la pancetta e gli asparagi, aggiungete le uova con il formaggio grattugiato e il pepe nero, mescolate bene e servite.

 

FALERNA (CZ) – Pro loco non è solo sinonimo di accoglienza, di promozione turistica, di valorizzazione del territorio ma soprattutto di solidarietà. In un momento complesso e difficile per l’intero Paese, angosciato dagli effetti e dai rischi della pandemia, il sodalizio falernese si è messo al servizio della comunità locale.

In occasione della Pasqua, alcuni soci e volontari dell’associazione, coordinati dal presidente Caterina Cario, hanno donato mascherine e dolci tipici a strutture socio-assistenziali del territorio: la R.S.A. “Ippolito Dodaro” di Falerna Centro e la Comunità alloggio per anziani “San Giovanni” di Gizzeria Lido, prossima all’abitato di Falerna Marina. Le mascherine, ausilio prezioso per operatori sanitari ed ospiti, sono state rigorosamente cucite a mano, con premura, dedizione, attenzione verso il prossimo. Nei prossimi giorni, i volontari ultimeranno altre mascherine, che saranno distribuite gratuitamente alla popolazione: un importante gesto d’amore e d’altruismo.

Le parole di Caterina Cario, presidente della Pro Loco, sono illuminanti e rivelano il senso profondo dell’impegno: «Pasqua è soprattutto la celebrazione della speranza. Mai come in questo momento è necessario coltivarla. La nostra organizzazione, per statuto, “promuove e sviluppa attività di solidarietà, attraverso iniziative nel settore sociale e del volontariato a favore della popolazione locale”. Per queste ragioni, malgrado la sospensione obbligata di tutte le attività dell’Associazione, abbiamo deciso di far sentire la nostra vicinanza alla nostra comunità, in modo concreto. Socie e volontarie della Pro Loco hanno speso amorevolmente il loro tempo e le loro energie per regalare frammenti di gioia alla parte più debole e fragile della popolazione: così, i dolci pasquali sono finiti sulle tavole dei nuclei familiari in difficoltà e delle residenze sanitarie per anziani del nostro territorio. La nostra gratitudine va, quindi, a Raffaela De Cario, Maria Letizia Di Marzio, Enza Renda, Rosaria Di Fiore e Cinzia Iuliano per l’incalcolabile aiuto nella preparazione dei dolciumi, nonché ad Elisabetta Strangis per l’impegnativa realizzazione delle mascherine.

Comunicato stampa – Associazione Turistica Pro Loco Falerna (CZ)
A cura della Segreteria (Ref. Armido Cario, tel. 3392000896)

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