Un detto antico che trova rispondenza anche nell’epoca moderna dice: “ogni popolo ha i governanti che merita”. Potrebbe essere una sorta di giustificazione a quanto la Calabria sta vivendo in materia sanitaria, ma in realtà tale disastrosa condizione è frutto di una vera e propria commistione tra esercizio di voto ed operatività degli eletti.
La penosa intervista dell’ex commissario alla sanità della Calabria, quella organizzata da Rai tre prima e da Giletti poi, ci ha dato l’opportunità di far luce sulle problematiche sanitarie legate ad una scellerata gestione commissariale, ma non ha indotto, in noi calabresi, una vera e propria riflessione sulle reali ed esclusive colpe di matrice politica - clientelare. Invero, se l’ex commissario Cotticelli ha giocato sulla pelle dei calabresi, la responsabilità va attribuita anche a coloro i quali hanno creato le condizioni favorevoli alla nomina di soggetti non idonei a svolgere funzioni di si tal delicatezza.
I calabresi, devono capire una volta per tutte che il “modus operandi” posto in essere dal Generale Cotticelli non è un’eccezione ma una regola fissa che ha fatto della Calabria la regione più inaffidabile d’Italia.
Oggi ci stupiamo e ci arrabbiamo se la nostra regione viene considerata “zona rossa” senza un numero considerevole di contagi, laddove ci siamo distinti per l’incapacità e la mancanza di cultura gestionale - amministrativa della cosa pubblica, soprattutto nel campo sanitario. 


Non ci dobbiamo dimenticare di quanto è successo nel corso dell’intervista al dirigente regionale ed all’ora capo della protezione civile Domenico Pallaria, il quale, in piena pandemia ha ammesso di non conoscere i ventilatori per la respirazione assistita, o quanto riferito dal vice presidente della giunta regionale che ha dichiarato di non conoscere la situazione delle terapie intensive, o ancora le esternazioni folli del neo commissario alla sanità Zuccatelli secondo il quale le mascherine non servirebbero a nulla in quanto il “ Covid” si trasmetterebbe mediante bacio con annesso uso lingua della durata di almeno 15 minuti.
È evidente che non è una questione di titoli e/o curriculum ma di gravi forme patologiche di ignoranza che rendono tali soggetti, inidonei a ricoprire ruoli di responsabilità nell’ambito pubblico - amministrativo.
Non v’è dubbio che la colpa ricade sui politici, coloro i quali hanno operato le scelte ed hanno omesso di esercitare i dovuti controlli, atti a verificare l’operato dei soggetti coinvolti nel ciclone mediatico ad esclusivo danno della Calabria e dei calabresi.
Ma cosa potevamo aspettarci da politici di basso profilo, impegnati in operazioni di proselitismo elettorale senza lavorare nella prospettiva di rilancio dell’economia territoriale.
Ad un anno dall’insediamento dei nuovi onorevoli regionali, la Calabria non ha assistito ad una discontinuità con la gestione del passato, al contrario abbiamo assistito alla staticità tipica di chi agli interessi del territorio ha anteposto quella dei potentati elettorali. Il bilancio è negativo e la colpa va attribuita anche agli elettori, non esenti da responsabilità, per la richiesta di quelle forme tipiche di assistenzialismo e favoritismo, convinti che il voto rappresenta uno strumento utile ad esercitare una forma di baratto la cui richiesta può variare dall’incarico professionale al semplice piatto di pasta o pizza.
Questo è il prezzo che oggi stiamo pagando, l’aver svenduto il voto al politicante di turno, asservito ad un potere diverso da quello popolare, il cui interesse è rivolto ad una forma di conservazione dello stato attuale, limitando così la nascita di quelle organizzazioni imprenditoriali, volano tipico delle regioni sviluppate.
Avv. Carlo Salvo

Ci siamo addentrati ormai nel mese di novembre, undicesimo dell’anno, il mese autunnale per eccellenza, in cui gli alberi perdono foglie e colori.
Fra le ricorrenze del mese, dopo la festa di Ognissanti, la Commemorazione del Defunti, la festa dell’Unità nazionale e delle Forze Armate, c’è l’estate di San Martino, che cade solitamente nei giorni intorno all’11 novembre, portando temperature miti e tempo soleggiato.


L’Italia è attualmente dominata da un’imponente figura anticiclonica, che mantiene le temperature superiori alla norma già da giorni, e così sarà almeno per un’altra settimana, in tutto il Paese.
Dopo l’anticipo dei giorni scorsi è dunque arrivata prima del previsto l’Estate di San Martino.
“L’Estate di San Martino dura tre giorni e un pochinino” recita un proverbio popolare a sfondo religioso ma anche laico, diffusosi in molte zone d’Italia. 


Quest’anno invece sembra sia più lunga.
Il nome troverebbe le sue origini nella tradizione del mantello, secondo la quale Martino di Tours, nel vedere un mendicante seminudo patire il freddo durante un acquazzone, gli donò metà mantello, regalando l’altra parte ad un altro mendicante incontrato poco dopo. Subito in cielo spuntò il sole e la temperatura divenne più mite. 

Bellissima e famosa è la poesia di Giosuè Carducci intitolata San Martino

La nebbia agl’irti colli
piovigginando sale,
e sotto il maestrale (2)
urla e biancheggia il mar;
ma per le vie del borgo
dal ribollir de’ tini
va l’aspro odor de i vini
l’anime a rallegrar.
Gira su’ ceppi accesi
lo spiedo scoppiettando:
sta il cacciator fischiando
sull’uscio a rimirar
tra le rossastre nubi
stormi d’uccelli neri,
com’esuli pensieri,
nel vespero migrar.

Anna Maria Stefanini, insegnante

Il 2 novembre è il giorno della ricorrenza dei nostri cari. Il culto dei morti si perde nella notte dei tempi, ma la "Memoria dei defunti" (in latino: "In commemoratione omnium fidelium defunctorum", che tradotto significa"Commemorazione di tutti i fedeli defunti"), ha una storia e caratteristiche precise. Basti pensare, del resto, che i morti sono ricordati in ogni Santa Messa.
L'aiuto della Madonna davanti alla morte è invocato in ogni "Ave Maria" recitata ogni giorno da centinaia di milioni di persone. Il cosiddetto "Eterno riposo" è una preghiera diffusissima. E il "Credo",l'atto di fede per eccellenza, si conclude con il richiamo alla comunione dei Santi,alla resurrezione deimorti e alla vita eterna. 


Già nel VII secolo, in ambito monastico, si hanno notizie di un giorno consacrato alla preghiera dei defunti. Ma l'istituzione si deve a Sant'Odilone, abate cluniacense devotissimo alle anime del Purgatorio, nel 998. Cluny (nell'odierna Francia) era una grande abbazia che aveva "filiali" in tutta Europa. Pare che da lì partissero uno o più inviati che, visitando le altre comunità, annotavano ogni anno i nomi dei monaci deceduti nel frattempo. Quando tornavano in Borgogna, l'abbazia pregava per tutti costoro. 


Pare che non sia un caso che il ricordo dei defunti segua immediatamente la festa di Ognissanti del 1. novembre. I cristiani aspirano tutti alla santità, compresi i morti. E l'abate Odilone, a Cluny, faceva suonare le campane con rintocchi funebri subito dopo i Vespri di Ognissanti. La celebrazione del 2 novembre fu allargata a tutta la Chiesa nel XIV secolo.
Oltre alle celebrazioni riguardanti ciascun morto nell'anniversario della scomparsa, la Chiesa intende ricordare tutti i defunti in questo modo, affinché non siano dimenticati quelli senza suffragio, senza nessuno più che li ricordi nella preghiera. Sant'Agostino fu un grande sostenitore di questa pratica.

Giuseppe Pizzuti, docente 

Atm postamat installato a Grimaldi: impegno mantenuto da Poste e dal Comune
GRIMALDI - «Lo sportello Atm dell’ufficio di via Piano è stato installato nei tempi previsti. Per come avevamo annunciato dopo l’ incontro tenutosi nei primi mesi dell’anno con i vertici di Poste italiane».
E’ quanto dichiara, soddisfatto per l’esito raggiunto, il sindaco Roberto De Marco (nella foto), a seguito della installazione e della entrata in funzione dello sportello automatico di nuova generazione dotato di monitor digitale ad elevata luminosità e dispensatore di banconote innovativo.
«Poste Italiane, - è scritto in una nota dell’azienda - anche in questa fase di ripresa, fornisce il suo contributo alla digitalizzazione del paese con il nuovo Atm postamat che presenta moderni dispositivi di sicurezza, tra cui il macchiatore di banconote, che rende inutilizzabile il denaro sottratto in caso di atto vandalico. A maggior tutela della clientela è presente anche il nuovo sistema elettronico “antiskimming”, per impedire la clonazione delle carte di credito. Disponibile tutti i giorni della settimana e in funzione 24 ore su 24, l’Atm postamat consente di effettuare operazioni di prelievo di denaro contante, interrogazioni su saldo e lista movimenti, ricaricare tutti i telefoni cellulari, pagare le principali utenze e oltre 2mila bollettini di conto corrente postale e ricaricare la carta prepagata Postepay. Oltre che dai possessori di carta Postepay, lo sportello automatico può essere utilizzato dai correntisti Bancoposta titolari di carta Postamat-Maestro e dai titolari di carte di credito aderenti ai più diffusi circuiti internazionali. Il piano di sostituzione degli Atm postamat è parte del programma di “impegni” per i Comuni italiani con meno di 5.000 abitanti ribadito dall’amministratore delegato, Matteo Del Fante, in occasione della seconda edizione dell’incontro con i “Sindaci d’Italia” del 28 ottobre scorso a Roma». Proprio in quella occasione, presente nella Capitale il primo cittadino di Grimaldi, De Marco, si era preso impegno per una visita della dirigente di Poste per l’area del Sud Italia, nel centro del Savuto, poi tenutasi pochi mesi prima del lockdown. Sul tavolo il potenziamento dell’ufficio e l’installazione del nuovo postamat che, secondo gli accordi presi, sarebbe dovuto avvenire nella seconda metà dell’anno, così come è stato».

Piero Carbone, giornalista pubblicista  

 

MENDICINO - Importante riconoscimento alla memoria del mendicinese Carlo Nardi durante la consegna ufficiale del premio “Cartagine 2020” che si é tenuta a Roma presso la Sala protomoteca in Campidoglio.
Il premio viene conferito dall’Accademia culturale internazionale Cartagine 2.0 e si svolge in forma itinerante tra le nazioni del Mediterraneo.
Presente all’evento Salvatore Nardi a cui sono state consegnate la targa e la pergamena del prestigioso premio conferito alla memoria del padre Carlo Nardi (1932 -1988) che è stato destinatario di diversi e importanti riconoscimenti, sia in vita che dopo la morte.
Carlo, fu funzionario del patronato Epaca, giudice popolare, consigliere comunale di Mendicino, consigliere e assessore della comunità montana “Serre Cosentine”, componente del Comitato di beneficenza pubblica della prefettura di Cosenza.
A testimonianza della sua stimata figura, particolarmente commoventi sono state le lettere del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e del presidente della Cei cardinale Gualtiero Bassetti, indirizzate alla vedova Pia Maria Guarnieri.
In ricordo di Carlo Nardi è stata realizzata dallo scultore lucano Antonio Saluzzi una medaglia commemorativa in bronzo.
Piero Carbone, giornalista pubblicista

Tempo fa, in un post, in ossequio alla mia coscienza animalista, ebbi a comunicare una richiesta per i piccoli felini randagi che sfuggono a qualsiasi considerazione, da parte delle persone dichiaratesi "umane".
Da parte mia, in tale contesto, con l'aiuto di Nuvola Naccarato ho istituito una "colonia felina" proprio per evitare che i piccoli amici, proliferassero e aumentassero i disagi. 


Pertanto, ho provveduto, per i felini in mia responsabilità, alla loro sterilizzazione, anche di altri, per la verità, cercando di evitare i problemi anzidetti.
L''incuria di alcune persone, però, ha fatto si che continuassero a circolare altri felini di cui non mi ritengo responsabile e solo per mia "coscienza", come peraltro dovrebbero fare altre persone, cerco, quando posso, a provvedere con piccoli aiuti, che sono da intendersi, secondo coscienza animalista! Raramente riscontrabile... in alcuni umani.

Franca Gerace 

BELSITO – «I lavori di bitumatura di questi giorni in alcuni punti del paese ci rendono soddisfatti, in quanto in virtù delle nostre segnalazioni finalmente siamo arrivati a risolvere una situazione precaria e non più sostenibile».
Sono le parole di Franco Naccarato promotore di un comitato di cittadini che spinge da anni per portare a soluzione una serie di problematiche riguardanti la viabilità a Belsito.

«I lavori che sono stati fatti - dichiara Naccarato - li avevo preannunciati ad alcuni abitanti proprio perché visti i miei buoni rapporti con il presidente della Provincia, Franco Iacucci, ero stato informato dell’imminenza dei lavori nel tratto della Provinciale 56. Le mie continue sollecitazioni affinché si addivenisse a un intervento sull’asfalto oramai pressoché inesistente sono divenute realtà in questi giorni. Ero sicuro che le promesse fattemi dal presidente Iacuccci sarebbero state mantenute. Ora però non bisogna dare meriti a chi non ne ha: ho letto nomi di persone che si sarebbero interessati alle nostre strade. Per fortuna che le mie dichiarazioni sono state riprese anche dalla stampa, così come l’annuncio del prossimo sblocco dei lavori per la parte di carreggiata franata a Iassa. Per non dimenticare delle rotatorie che, non mi stancherò mai di ripetere, sono indispensabili per evitare l’ incolumità di automobilisti e cittadini».
Franco Naccarato, promotore Comitato civico Belsito

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