di  Il Magnifico Press

 

Proverbio cinese


Questo proverbio cinese ci ricorda quanto velocemente il tempo scorra. Utilizzando le immagini della freccia e del battito di ciglia, il proverbio sottolinea la rapidità con cui il tempo passa, mese dopo mese e secondo dopo secondo, fino a quando ci si rende conto che un anno è già finito.
La saggezza dietro questo proverbio ci invita a riflettere sull'importanza di vivere il momento presente e di apprezzare ogni istante, poiché il tempo è fugace e irripetibile. È un invito a non sprecare il nostro tempo e a valorizzare ogni esperienza, rendendo ogni attimo significativo.

 

 

di  Il Magnifico Press

 

Il periodo natalizio è ricco di simboli e tradizioni che hanno radici profonde nella storia, nella cultura e nella religione. Questi simboli non solo abbelliscono le nostre case, ma portano con sé significati e storie affascinanti. Ecco alcuni dei più conosciuti simboli di Natale e il loro significato:

Albero di Natale

L'albero di Natale, spesso un abete o un pino, è uno dei simboli più iconici delle festività. L'usanza di decorare un albero durante l'inverno risale a tradizioni pagane, dove l'albero sempreverde rappresentava la vita eterna e la speranza in tempi di freddo e oscurità. Con il tempo, questa tradizione è stata adottata dai cristiani, e oggi l'albero di Natale simboleggia la gioia e la luce che Gesù Cristo porta nel mondo.

Stella di Natale 

La stella di Natale, spesso posta sulla cima dell'albero, rappresenta la Stella di Betlemme che guidò i Magi al luogo di nascita di Gesù. È un simbolo di guida, speranza e luce divina che ci orienta verso il vero significato del Natale.

Presepe

Il presepe è una rappresentazione della Natività di Gesù, spesso composto da statuine che raffigurano Maria, Giuseppe, il Bambino Gesù, i pastori, i Magi e gli animali. Questa tradizione, introdotta da San Francesco d'Assisi nel XIII secolo, ci ricorda l'umiltà e la semplicità della nascita di Cristo e la meraviglia del miracolo natalizio.

 

di  Fiore Sansalone 

 

Parte Seconda

Dopo la festività dell'Immacolata si stillano le botti e si assaggia il nuovo vino; si dà inizio alla raccolta delle olive per avere un po’ di olio buono durante ‘i jurni festivi, e si macina anche il grano "ppe fare 'u pane 'e Natale". «Il pane di rito, detto nataliziu, o massaru (Lago), si pone nella mensa quotidiana come ricordo di dono celeste, dal dì di Natale a quello dell'Epifania; nel quale ultimo il genitore lo benedice, lo spezza e lo distribuisce alla famigliuola per consumarlo. È fatto a semplice forma di corona, o torno a spicchi, con croce della pasta istesa, rilevatane sulla crosta; la quale certamente vi sostituisce le figure di uomini e di animali, usate dagli antichi nelle placentae sigillatae dei sacrifici» (Vincenzo Dorsa).

 

di  Fiore Sansalone 

 

Parte Prima

''U tempu de la strina è venutu a nume ‘e tutti quanti ve salutu", inizia così il tradizionale canto popolare calabrese tipico rituale del periodo natalizio, che da anni, ad iniziare dalla vigilia del Santo Natale fino al giorno dell’Epifania, si canta davanti alle case di amici e parenti in segno di augurio e di buona fortuna.

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