«La Regione ha approvato in tempi record una variante strutturale al progetto del Nuovo ospedale della Sibaritide che consentirà di migliorare la fruibilità dell'opera. In molti temevano che questa procedura potesse rallentare i tempi di realizzazione della strategica infrastruttura di contrada Insiti, altri addirittura avevano letto in questa variante l'inizio di un inimmaginabile fermo totale dei lavori. Nulla di tutto ciò. Le attività all'interno del cantiere proseguono secondo cronoprogramma. L'ospedale si farà, questa è una promessa che i governi regionali di Centrodestra a guida Jole Santelli, prima, e oggi di Roberto Occhiuto hanno fatto alla popolazione della Sibaritide. Sarà mantenuta e me ne faccio garante».

 

L’Associazione “G. Dossetti” e i comuni rappresentati il 27 novembre 2021 a Rogliano (CS) nell’ambito dell’iniziativa “Riapriamo gli ospedali”, in un documento condiviso dal titolo “Un nuovo modello per la sanità calabrese”, affermano la necessità di potenziare la medicina pubblica territoriale; di riutilizzare, secondo le strategie e le direttive del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), i presidi di Acri, Cariati, Cassano Ionio, Corigliano, Lungro, Mormanno, Praia a Mare, Rogliano, San Marco Argentano, Scalea e Trebisacce.

Il carattere di pubblica calamità della situazione concernente il pronto intervento sanitario, dovuto alla mancanza di copertura territoriale e alle precarie condizioni dei collegamenti, fa vibrare la protesta di sindaci, ordini professionali, associazioni e privati cittadini che chiedono con priorità assoluta l’attivazione dei Dipartimenti di Emergenza Urgenza e Accettazione (DEA) negli ospedali citati e il potenziamento della rete territoriale 118, anche con fondi ordinari e straordinari della Regione o con risorse esistenti per i servizi sanitari regionali o altrimenti reperibili.

“Un nuovo modello per la sanità calabrese” considera il Reventino-Savuto, Area Interna pilota della Regione Calabria, come unicum territoriale e di conseguenza include l'ospedale di Soveria Mannelli nelle strutture da potenziare.

I fondi messi a disposizione dal PNRR, benché insufficienti, favoriscono la riutilizzazione degli ospedali chiusi, che potrebbero accogliere i servizi sanitari previsti dallo stesso Piano e quelli attualmente dispersi sul territorio; e rispondere ai mutamenti sociali e tecnologici che hanno reso insufficiente e superata la tradizionale organizzazione dei presidi ospedalieri.

La proposta elaborata dall’Associazione “G. Dossetti”, che sarà presto oggetto di pubblicazione, va oltre le funzioni di pronto soccorso e le cure dei pazienti in area critica: guarda all'assistenza domiciliare e al contrasto dell’emigrazione sanitaria, che rappresentano drammi vissuti quotidianamente dalla popolazione calabrese.

 

 

processi di riordino amministrativo, da correlare ai finanziamenti del Recovery e della programmazione Ue 2021-2027, necessari per rendere la Calabria una Regione europea

Il progetto di fusione amministrativa della Citta' di Vibo Valentia con 13 contermini Comunità, in funzione di una razionalizzazione del numero dei Comuni e nell'ambito di una prospettiva che renda la Calabria una Regione coerentemente europea, puo' diventare volano di svolta se accompagnato da una nuova governance del territorio regionale. 

Al pari di quello in essere nella realtà, ormai consolidata, di Corigliano-Rossano e di quelli pensati per gli ambiti urbani di Crotone e Cosenza e della Locride, nonché di quello auspicabile nella Piana Gioiese, i processi di fusione possono concorrere a realizzare un nuovo modello di sviluppo sostenibile e compatibile con le uniche risorse certe della programmazione europea e di quella emergenziale del Recovery. 

Valentia, la rinomina immaginata per il costituendo embrione urbano, si ritroverebbe ad acquisire  una posizione di naturale fulcro, geografico e demografico, tra il Lametino e l'area della Piana. 

La rinnovata funzione della Città modifichebbe la geografia dei luoghi. I vantaggi di tale operazione avrebbero ricadute positive non già per la sola Provincia vibonese, quanto per un ambito medio-tirrenico che da Lamezia a Gioia Tauro avrebbe nella nuova Vibo il suo naturale baricentro propulsivo. 

Cambierebbero anche i rapporti di forza con il Capoluogo di Regione, atteso che la valenza demografica della nuova realtà urbana catalizzerebbe gli interessi degli ambiti Lametini e Gioiesi. Questi ultimi, oggi, costole dei due Capoluoghi storici di riferimento. Inoltre, il futuribile contesto urbano, darebbe peso specifico e spessore al neonato collegio camerale che ha voluto l'area della Piana assemblata a quella delle Serre. 

Si realizzerebbe, quindi, una situazione similare a quella avvenuta su Corigliano-Rossano che, a seguito del processo di fusione, ha posto il nuovo Comune in una posizione di sussidiaria interdipendenza con Crotone e punto di smistamento tra i flussi jonici, tirrenici ed adriatici. 

Del resto circoscrivere, semplicemente, questo processo al succinto perimetro delle Serre e della costa degli Dei, ovvero pensare ad una realtà urbana che uscirebbe consolidata demograficamente, senza ricollocarla nello scacchiere più ampio della interterritorialità, rappresenterebbe - a nostro avviso - un binario morto. 

C'è da dire, ancora, che la creazione di un nuovo nucleo urbano dalla policentrica conformazione, creerebbe i presupposti per un rilancio dell'Area medio-occidentale della Regione. Consoliderebbe, riequilibrando, i rapporti tra le due piane tirreniche, oggi succursali ai desiderata reggini e catanzaresi. 

L'idea progetto vibonese, parallelamente a proposte di unioni e fusioni tra Comuni contermini di aree omogenee, rivierasche ed interne, nel rispetto della legislazione vigente, dovrebbe portare a ridurre l'eccessiva frammentazione municipale della Regione.

Tale rivisitazione, seguita da apposti provvedimenti legislativi regionali, avvierebbe una riforma territoriale finalizzata ad individuare in possibili quattro Ambiti (Magna Graecia, Bruzio-Pollino-Tirreno, Istmo-Serre e Stretto), la rivisitazione delle Aree Vaste, caratterizzandole in agglomerati demografici compresi tra 350/450mila abitanti. Questi risulterebbero, per dimensione territoriale e popolazione, fedeli ai dettami prescritti dalla legge Del Rio. 

Una profonda riforma sistemica che  permetterebbe alla Regione di essere competitiva sul piano nazionale ed europeo svolgendo un suo ruolo nell'ambito della Macroregione Sud. La Calabria si rilancerebbe quale naturale baricentro Mediterraneo tra l'area del Medio Oriente, i Paesi Africani e la via Atlantica. 

Tale riforma dovrebbe essere varata per mettere in condizione la Regione di marciare spedita sul binario del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza nonche' dei Fondi comunitari della programmazione 2021-2027. 

Entrambi, infatti, risultano in sintonia con la principale politica di investimento dell'Europa: la coesione territoriale. 

La stessa che mette al centro il territorio sostenendone la crescita economica, la creazione di posti di lavoro, la competitivita' delle imprese, lo sviluppo sostenibile e la protezione dell'ambiente. 

I suoi vantaggi, dunque, sono direttamente proporzionali alle aggregazioni territoriali. 

Tale rapporto è ancora più evidente se si tiene conto degli obiettivi strategici della politica di coesione realizzata attraverso il Fondo di sviluppo regionale, il Fondo sociale e quello propriamente di coesione. 

Gli obiettivi tematici della programmazione 2021-2027, infatti, sono stati decurtati da 11 a 5 e riguardano: innovazione e digitalizzazione, salvaguardia del clima in attuazione dell'accordo di Parigi, green e zero emissioni di carbonio, piu' connessioni, piu' sociale. 

In particolare il Fondo di sviluppo regionale e quello di coesione contribuiranno, rispettivamente, per il 30% ed il 37% agli obiettivi climatici. 

Da qui la necessità di approntare al più presto le riforme territoriali in modo da contribuire, come Regione, al raggiungimento degli obiettivi strategici. Primo tra tutti, il livello delle emissioni nocive, traendo giovamento dai benefici dei relativi investimenti in termini di crescita economica, sociale e di qualita' della vita. 

Il progetto Valentia puo' essere compatibile alla strategia europea di coesione territoriale, ma, per risultare vincente, dovrà essere, giocoforza, accompagnato da una riforma sistemica del territorio regionale. 

A cominciare dalla razionalizzazione dei numero dei Comuni, secondo la legislazione vigente, alla rivisitazione degli Ambiti Territoriali Ottimali che costituiscono l'hub per la gestione dei servizi economici principali ai cittadini, ma anche centro di crescita, innovazione, sviluppo.

In funzione di ciò riteniamo che, a partire dal nuovo Governo regionale, si debba favorire il processo di fusione, avviato dal basso, per la nuova Città di Valentia che, oltre ad acquisire una popolazione che la porrebbe sul podio della demografia regionale, si avvierebbe ad essere, in una prospettiva di rivisitazione degli Ambiti Territoriali Ottimali, un Centro Urbano di valenza europea.

Domenico Campana — Giornalista e Scrittore. Già Caporedattore ANSA. 

Domenico Mazza — Cofondatore Comitato per la Provincia della Magna Graecia 

Finalmente !!!

"Il tempo non si misura in ore o secondi ma solo in trasformazioni" (Fabrizio Caramagna, detto il ‘ricercatore di meraviglie’).

È stata proprio questa nozione del tempo che abbiamo vissuto nel lungo iter che ci porta finalmente a leggere la Delibera Consiliare approvata oggi e proposta dal Sindaco e dall'Amministrazione del Comune di Grimaldi.

Con essa viene ufficialmente revocata la volontà di acconsentire alla collocazione di un "ECODISTRETTO e relativa discarica di servizio" in un terreno ubicato al confine tra il nostro ed altri Comuni, posto a ridosso del fiume Savuto. Sono stati lunghi mesi di impegno che ci hanno consentito di rafforzare le nostre chiare idee e posizioni, per renderle sempre più protese verso il credere di voler fermamente regalare "Ai Posteri" un ambiente più sano e vivibile.

Come non ringraziare tutte le persone che, in vario modo, ci hanno incoraggiato e sostenuto! Come non ricordare il nostro fraterno amico Franco Iachetta che, con zelo e dedizione e puntualità, è stato l’indiscusso protagonista "dei banchetti" raccogli-firme! Grazie anche a chi con generosità e spirito di condivisione ha partecipato alle nostre iniziative pubbliche e grazie ai cittadini che hanno sottoscritto la Delibera popolare proposta per tutelare il nostro territorio. Grazie al dottor Ferdinando Laghi, Presidente internazionale di ISDE – Medici per l’Ambiente, per il prezioso sostegno scientifico dato alla nostra lotta. E perché no? Grazie anche alle minoranze consiliari che hanno tenuta alta l’attenzione sul problema. Grazie al Sindaco che dopo un’iniziale diffidenza nei nostri confronti, forse perché quotidianamente gli venivamo presentati come i nemici dell'Amministrazione da lui guidata, ha aperto, da settembre in poi, un dialogo con noi, per cui è da quel momento che oggi siamo arrivati ad avere un documento ufficiale con un atto di indirizzo incontrovertibile.

Il nostro impegno continuerà comunque, sia per vigilare sulla difesa dell’ambiente che per creare e suscitare sensibilità diffusa su queste fondamentali tematiche. Proprio in questi giorni abbiamo definito un protocollo d’intesa con il Forum Ambientalista, Associazione ambientalista riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente, per condividere e mettere in atto idee, progetti ed attività mirati a proteggere e valorizzare i nostri preziosi Beni comuni.

Come si è visto, i nostri NO!, quelli che tanti cittadini hanno appeso a finestre e balconi, hanno avuto una funzione importante contro una pessima gestione dei rifiuti - prevista dall’ATO del Presidente Manna e dalla Regione Calabria ma ostacolata dall’azione lungimirante di diversi Comitati di cittadini della Provincia di Cosenza - e sono stati la base per costruire insieme una diversa idea di gestione di quelle tematiche e di quei settori che nelle nostre comunità interagiscono con la tutela dell’ambiente, delle risorse naturali e del paesaggio.

Ci auguriamo che il confronto democratico possa crescere nel nostro territorio, convinti come siamo che solo nella libertà, nella partecipazione e nella democrazia possano nascere, crescere e svilupparsi le idee migliori che profumano di lealtà ed umanità e che contribuiscono a costruire un futuro migliore.

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