BELSITO - Che le nostre pubblicazioni sul web relative all'impianto di compostaggio potessero portare a una discussione aspra e dura lo sapevamo, anzi ce lo aspettavamo. Ma pensavamo che la replica del Sindaco contenesse argomentazioni finalizzate a dimostrare l’eventuale infondatezza delle ragioni da noi addotte per contrastarne la realizzazione. In tal caso, pur rimanendo ognuno sulle proprie convinzioni, si sarebbe trattato di un confronto fra persone civili preoccupate del bene dei Cittadini e di scelte strettamente politiche legate a una diversa visione del territorio.
Invece no! La risposta che il Sindaco ha saputo dare è stata, come al solito, uno sproloquio pieno di argomenti da noi mai trattati. Non solo, si è arrivati al pettegolezzo più becero e meschino e ad accuse infamanti, che non onorano certo il ruolo di un Sindaco, che anziché dare risposte puntuali alle sacrosante critiche per scelte non condivise, ricorre artatamente e intenzionalmente a offese personali. Le rammentiamo, Sindaco, che l’età può causare delle amnesie, ma porta anche saggezza…
Che l’impianto di compostaggio possa portare “sia benefici all’ambiente che economici” è una falsità autentica, non avevamo mai sentito finora che la puzza purifica l’aria, c’è sempre da imparare nella vita.
Crediamo comunque che sarebbe opportuno che il Sindaco e la sua amministrazione pensassero alle loro di amnesie e sventatezze; ne citiamo solo alcune di quelle già pubblicate e altre che pubblicheremo.
1) PSA (Piano Strutturale Associato) di cui il nostro Comune è capofila, non si hanno notizie da 15 anni;
2) Alloggi popolari finiti e collaudati da 7 anni, incomprensibilmente ancoro non abitatii;
3) Rotatorie, date per fatte con vantati finanziamenti, altri 7 anni, mai realizzate;
4) Anfiteatro, un ammasso di cemento abbandonato a se stesso, altri 7 anni;
5) Strade comunali di Jassa, Ciciarello, Turricella Campo, da tempo, senza nessuna cura e manutenzione;
6) Pulizia delle strade del paese che, a detta di tutti, regna sovrana la sporcizia.
7) Vendita del bosco Manco di Ceraso, per il quale mentre alcuni cittadini con soldi propri avevano prodotto ricorso presso il Commissariato degli Usi Civici della Calabria, facendo rientrare il bene in possesso dei Belsitesi, invece l’Amministrazione comunale, impegnando una somma di circa 10 mila euro (SOLDI DI TUTTI NOI), ha prodotto resistenza alla Corte di Appello di Roma, per toglierlo ai cittadini stessi per la seconda volta, dimenticando, IMPERDONABILE AMNESIA, che il bene appartiene proprio ai cittadini di Belsito. Oltre al danno la beffa.
Quello che ci lascia perplessi è il coinvolgimento dei nuovi membri della giunta e del consiglio, che avallano, giustificano e difendono scelte scellerate del passato, sapendo (o forse no), che Corte dei Conti si potrebbe rivalere su di loro per danni erariali, cosi come è già accaduto a Cosenza, come pure l’Agenzia delle Entrate a causa del netto minor valore di vendita del bosco. Infine, ci potrebbe essere anche, una richiesta di risarcimento danni da parte dell’acquirente.
8) Sempre a proposito dell’alienazione del bosco, nel verbale di Consiglio comunale del 13 febbraio del 2015, il Sindaco verbalizza: “che si è trattato di vendita di TERRENO E NON DI LEGNAME”, per affermare queste cose bisogna essere davvero tra le nuvole, altro che …AMNESIE…. Il peggiore governatore è quello che non riesce a governare se stesso!!!!
9) Un finanziamento di 30 mila euro del 2006, per negligenza, incuria, noncuranza e menefreghismo, è STATO PERDUTO per non aver chiesto l’erogazione della somma.
E usando un eufemismo, le amnesie sono sempre più frequenti, difatti un assessore alla Comunità Montana, come il Sindaco di Belsito è stato, dimentica o non sa che il Presidente della Comunità Montana non ha poteri decisionali sui territori comunali, la cui gestione è completamente appannaggio dei Sindaci, per cui la scelta fatta in passato riguardante il Centro di Raccolta di Contrada Destre fu fatta da dodici Sindaci, su diciotto, tra cui l’attuale Sindaco di Belsito, che unitamente al collega di Paterno diedero disponibilità di realizzarlo nei loro territori comunali. Per ragioni di centralità i Sindaci scelsero Belsito e, vistosi escluso, il Sindaco di Paterno ritirò la sua adesione, mentre per altre ragioni anche i Comuni di Carpanzano e Lago comunicarono di non essere più interessati al Centro di Raccolta.
Per tutto quanto sopra detto, prima di scrivere degli altri con presunzione, saccenteria, arroganza e supponenza, sarebbe il caso di guardarsi allo specchio e chiedersi: “ma io chi sono”?

Nostro malgrado dobbiamo ritornare su un argomento oggetto di discussione durante l’ultimo consiglio comunale e anche sui social, per ribadire un semplice concetto che pensavamo fosse stato recepito anche dalla minoranza consiliare ma, evidentemente, così non è.
Vogliamo innanzitutto confermare quando già detto in diverse occasioni: l’amministrazione comunale con diverse delibere di giunta, atti pubblici e collegiali, comprese tra il 2018 ed il 2020, ha partecipato alla procedura concertativa, promossa dalla Regione Calabria per la realizzazione di un impianto di compostaggio di prossimità e rivolta a comuni sotto i 2000 abitanti. Si è semplicemente e doverosamente aderito ad una manifestazione d’interesse, per dare al nostro territorio la possibilità di dotarsi di un impianto che possa portare solo benefici all’ambiente ed alla comunità anche di natura economica.
Precisiamo, come si è già avuto modo di fare con alcuni cittadini residenti in Contrada Destre, di cui rispettiamo le preoccupazioni ed abbiamo dato massima disponibilità al dialogo ed alla condivisone delle procedure, dove dovrebbe essere localizzato l’impianto, che la realizzazione di quest’ultimo é subordinata, e non potrebbe essere altrimenti, al rispetto di tutte le normative vigenti, alle garanzie sul suo funzionamento, al parere degli organi sovracomunali preposti.
Tutta la procedura si è svolta con la massima trasparenza ed in un arco temporale abbastanza lungo compreso nel triennio 2018 -2020, durante il quale sono stati pubblicati tutti gli atti deliberativi. –in fase concertativa con la Regione insieme ai comuni di Grimaldi e Mangone, nella logica di collaborazione istituzionale e crescita comprensoriale sinergica, abbiamo deciso di presentare la candidatura per realizzare nei pressi del centro di raccolta un impianto di compostaggio di prossimità della potenzialità massima di 225 tonnellate annue, con indubbie ricadute positive sia dal punto di vista economico che ambientale.
La Regione con decreto dello scorso 28 ottobre 2020 ha approvato e preso atto degli esiti dei lavori della commissione di valutazione, assegnando al Comune di Belsito, come capofila, per la realizzazione dell’impianto la somma di 300.000,00 euro. Con lo stesso decreto regionale è stata prevista la realizzazione di altri 9 impianti nella Provincia di Cosenza e 26 in tutta la Calabria.
Adesso, dopo la firma della ulteriore convenzione, dovrà essere realizzata la progettazione definitiva, da sottoporre all’approvazione dopo il rilascio dei pareri di diversi enti ed autorità. Tra le quali ricordiamo l’agenzia regionale di protezione dell’ambiente (ARPACAL) e l’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, entità preposte alla tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini.
Nondimeno, metteremo a disposizione di chiunque volesse prenderne visione tutti gli elaborati progettuali in modo da condividerne i contenuti.
Siamo, quindi, nella fase preliminare e solo se saranno rispettate tutte le prescrizioni di legge l’impianto potrà essere realizzato. Infatti si può recedere dalla realizzazione in ogni momento come definito all’articolo 11 dell’accordo sottoscritto con la Regione Calabria che testualmente riporta:
“Articolo 11 – Recesso
1.I Comuni sottoscrittori hanno la facoltà di recedere dal presente Accordo, in qualsiasi momento, previa comunicazione scritta. L’esercizio di tale facoltà, per i Comuni, equivale alla rinuncia al finanziamento.”
Vogliamo rassicurare chi sui social continua ad agitare, con dati assolutamente non veritieri, lo spettro di “megaimpianti” inquinanti che producono esalazioni nocive alla salute e rifiuti speciali. Si è più volte esplicitato l’argomento in discussione, sia in Consiglio Comunale che in riunioni pubbliche e, vedasi la nota n. 1756 del 25 settembre 2020 che si allega in copia, di risposta ad interrogazione scritta presentata dai consiglieri di minoranza lo scorso settembre. Purtroppo e questo è grave, si continua a non prendere atto delle motivazioni che ci hanno portato a presentare la candidatura: riduzione della quantità di rifiuti da smaltire in mega impianti con costi esorbitanti, nessun tipo d’inquinamento, valorizzazione dei rifiuti organici con la produzione di compost di qualità, contenimento dei costi di smaltimento e quindi della tariffa sui rifiuti per i cittadini. Invece continuano a fare propaganda politica con foto scopiazzate da internet e che non rappresentano in alcun modo l’impianto che vorremmo sia realizzato.
Vogliamo stigmatizzare con forza l’atteggiamento ed i termini, oltremodo volgari, usati dalla minoranza consiliare sulla pagina Facebook del gruppo che rappresentano in Consiglio Comunale. Non sono questi i termini ed i modi che chi rappresenta le istituzioni deve tenere, propinando volgari epiteti e cercando di creare malumori anche nelle comunità e amministrazioni dei comuni limitrofi.
Dobbiamo smentire alcune inesattezze riportate nella medesima pagina social: nel Comune di Mangone non ci risulta sia stata prevista, negli ultimi anni, la realizzazione di alcun impianto di compostaggio, piuttosto si era discusso della possibilità, per alleggerire l’emergenza che quotidianamente si vive nella nostra Regione, dell’attivazione di una discarica peraltro già esistente in quel territorio. Se, invece, la minoranza si riferisce alla proposta avanzata per la realizzazione del centro di raccolta rifiuti della Comunità Montana Savuto, presidente l’attuale capogruppo di minoranza, che come ormai è ampiamente dimostrato è famoso per le sue amnesie, ricordiamo, anche a lui, che quell’impianto è stato poi costruito proprio in contrada Destre di Belsito nella stessa località dove contiamo di realizzare l’impianto di compostaggio. Lo stesso impianto è gestito benissimo e non ha mai dato problemi dal 2014, anno d’avvio, anche a detta di tutti gli abitanti nella zona, oltre che dalle autorità preposte ai controlli. Nel merito, vorremmo capire perché l’attuale capogruppo di minoranza sia stato allora favorevole, come presidente della Comunità Montana, alla realizzazione di un impianto che prevede il conferimento dei rifiuti, anche organici, di 9 comuni, per circa 20000 abitanti, ed adesso, invece, è contrario ad un impianto di compostaggio di prossimità per 3 comuni per circa 4000 abitanti.
Non permettiamo, inoltre, che si possa dire a proposito della conoscenza delle unità di misura che i tecnici del comune “le abbiano smarrite nei meandri dell’onnipotenza di cui si sentono investiti!!!!”
Piuttosto invitiamo gli stessi estensori dell’articolo a verificare, e su questo hanno già dimostrato qualcosa, le proprie unità di misura. Non ci sembra che il cimitero comunale sia distante “circa 200 metri” ma si trovi a distanza ben maggiore.
Per dovere di chiarezza e per smentire affermazioni che non rispondono alla realtà, e che ci fanno pensare che non tutti abbiano piena contezza dell’argomento, e che mirino, piuttosto a mere strumentalizzazioni faziose, si riporta quanto espressamente scritto nello schema dei vincoli, proposto dalla Regione Calabria sulla base del quale è stata avanzata la proposta:
“E’ possibile localizzare impianti di compostaggio della frazione organica da RU in aree con distanze inferiori dei due chilometri dai centri abitanti a condizione che venga effettuata, caso per caso, una specifica verifica degli impatti olfattivi, in accordo alle indicazioni della Norma UNI EN 13725:2004, [….] e che si preveda la messa in opera di eventuali misure di mitigazione specifiche. Analogamente a quanto previsto per i centri abitati, deve essere considerata anche una distanza da mantenere nei confronti di case sparse; nel caso di abitazioni sparse poste a distanza inferiore a quelle individuate per i centri abitati, dovrà essere effettuata una specifica verifica degli impatti olfattivi aggiuntiva, in accordo alle indicazioni della Norma UNI EN 13725:2004, [….] che preveda la messa in opera di eventuali misure di mitigazione specifiche; qualora anche con l’applicazione delle migliori tecnologie disponibili residuassero criticità ineliminabili, si provvederà ad applicare adeguate misure compensative.
Le indicazioni che precedono valgono anche per la localizzazione di impianti privati di trattamento/smaltimento/recupero rifiuti (speciali o non).”
La deroga dalle distanze minime indicate deve essere adeguatamente supportata da una analisi ambientale e modellistica tesa a dimostrare l’insussistenza di impatti sulle varie componenti ambientali, in primis qualità dell’aria e salute pubblica. Ed è quello che pretenderemo in fase di redazione ed approvazione del progetto con il rilascio dei pareri previsti.
Non sono previste particolari dotazioni idriche per il funzionamento dell’impianto, tuttavia l’amministrazione comunale, in tempi non sospetti e molto prima di aver individuato quell’area per localizzare l’impianto di compostaggio, ha programmato interventi per migliorare la distribuzione dell’acqua: tra i diversi interventi sulla rete idrica già appaltati ed in realizzazione nei prossimi mesi c’è anche l’adeguamento della rete di distribuzione idrica, realizzata qualche decennio fa nel momento dell’insediamento di alcuni privati, e non più adeguata nemmeno alle loro esigenze, proprio a sevizio dei fabbricati in prossimità del centro di raccolta. Nella zona a pochi metri dall’area individuata si trova la condotta fognaria a cui l’impianto ed il centro di raccolta, attualmente servito da vasca di raccolta dei residui a tenuta, possono essere facilmente collegati.
Abbiamo voluto cogliere le possibilità date da un bando emanato dalla Regione Calabria per realizzare un impianto sostenibile dal punto di vista ambientale ed economico e, continuiamo a precisare, che se è solo se saranno rispettati tutti i parametri per la tutela dell’ambiente e delle persone si procederà alla sua realizzazione. Riteniamo sia nostro dovere porci il problema di migliorare il sistema dei rifiuti per migliorare la qualità di vita dei nostri cittadini.
Cogliamo l’occasione a tal proposito per ricordare che nei giorni scorsi abbiamo avuto comunicazione dell’assegnazione di un ulteriore contributo per il miglioramento della sezione RAEE all’interno del centro di raccolta. Come si può vedere dagli allegati, la nostra proposta è stata l’unica finanziata in Calabria, e tra le 23 in tutta Italia, sulla misura A classificandoci al 3 posto nazionale, un ottimo risultato, possibile grazie anche al lavoro dei tecnici del Comune. 

Amministrazione comunale di Belsito 

Nella foto, il sindaco Antonio Basile

GRIMALDI – L’esecutivo De Marco a poco più di un anno dall’insediamento prosegue con il proprio programma, nonostante le numerose difficoltà dovute alla gestione delle problematiche relative all’emergenza sanitaria, ma sulle quali viene prodotto il massimo sforzo.
Tra i progetti presentati assume rilevanza il progetto definitivo per l’efficientamento energetico dell’edificio scolastico di corso Trento in base al bando Por Calabria Fesr-Fse 2014-2020 Asse 4 Efficienza energetica e Modalità sostenibile - Azione 4.1.1 e Azione 4.1.2 così come indicato nel programma elettorale.
Ad occuparsi dei progetti finanziabili è l’ingegner Gianni Cuglietta, consigliere comunale con delega alle Politiche ambientali. «Nella relazione tecnica generale - spiega Cuglietta - viene descritto come l’edificio sia stato realizzato verso la metà degli ottanta e si presenta in discreto stato di conservazione; le strutture portanti compresi i muri perimetrali non presentano lesioni, ma sono evidenti una serie di criticità quali ampie macchie di umidità alla base delle murature dovute essenzialmente alla mancanza di isolamento da terra. I solai intermedi e molte partiture interne sono in buono stato, ma sono presenti fenomeni di umidità. Gli infissi esterni in alluminio sono obsoleti e privi di isolamento. In tutti gli ambienti, interni ed esterni, gli impianti sia elettrici che termici sono obsoleti. Per questi motivi - ha concluso il consigliere - si è ritenuto di dover procedere con un intervento finalizzato al miglioramento dell’efficienza ed al risparmio energetico, secondo il protocollo di Kyoto ed Europa 2030. Per poter conseguire l’obiettivo di “Classe energetica A”, l’intervento prevede l’adozione di strategie bioclimatiche ed ecologiche».

Piero Carbone, giornalista pubblicista

«Pensavo di averle viste tutte ma sbagliavo. Ieri sera è stata trasmessa la pagina più buia per la nostra terra».
È quanto afferma Graziano Di Natale, segretario-questore dell’Assemblea regionale, a seguito dell’intervista all’ex commissario alla sanità Cotticelli, durante il programma “Non è l’Arena” su La7, in cui dichiarava: "Non so in quel momento cosa mi sia successo. Non connettevo. Il Piano anti-covid l'ho fatto io. Sto cercando di capire con un medico se ho avuto un malore durante l'intervista".
Ecco, il consigliere eletto nella lista “Io Resto in Calabria” resta stupito da tali parole e sostiene quanto segue: «Qualora le sue parole fossero vere, non ci sarebbe bisogno di nessun atto per andare via, basta avere un minimo di pudore. Cotticelli ritorni in sè e segua il mio esempio, salga le scale della Procura della Repubblica e denunci. Il Governo nazionale - prosegue - liberi la Calabria e affidi la gestione dell’emergenza sanitaria a persone legate non ad un colore ma ad un valore. Precisamente nell’art. 32 della Costituzione si parla di tutela alla salute come fondamentale diritto dell’individuo. Ecco perché - continua il consigliere regionale - la sanità non può che essere pubblica e, nel caso specifico della Calabria, la Sanità deve essere affidata ai calabresi. La salute - conclude Di Natale - è un bene di tutti, un diritto. E di fronte ai tanti malati e ai tanti che soffrono non si può scherzare. Le Istituzioni devono garantire questo sacrosanto diritto. Ci vuole soltanto onestà».

«Con la presente mozione d’ordine il gruppo consiliare “Comune in Comune” intende responsabilizzare l’intero consiglio comunale sul modo in cui è stato organizzato il servizio scolastico locale, il trasporto alunni, lo stato in cui versano gli interventi per il recupero del plesso scolastico di santa Maria, e quali suggerimenti fornisce l’assemblea per migliorare le condizioni socio-ambientali del mondo della scuola e della conoscenza».
Così ha esordito la capo gruppo consiliare di Comune in Comune, Ida Paola Cerenzia che si è fatta carico di sottoporre all’assemblea consiliare la Mozione d’ordine sul tema della scuola, argomento trascurato nell’ordine del giorno ufficiale e al quale diligentemente ha inteso rimediare la coordinatrice del gruppo, ricorrendo allo strumento della mozione e superando in tal modo l’ordine di discussione dei punti dell’ordine del giorno.
«La presente mozione ha sottolineato - Ida Paola Cerenzia - impegnerà la Sindaca e l’assessore al ramo di relazionare periodicamente in Consiglio comunale sull’andamento delle attività della scuola, ritenuta un bene primario e insostituibile per la formazione dell’individuo».
Il Consiglio comunale è passato, quindi, a discutere gli argomenti ufficiali collocati all’ordine del giorno, approvando il nuovo regolamento della Tari. Rinviato, invece, su proposta della maggioranza, il punto riguardante il Piano Finanziario, non ancora definito dall’amministrazione comunale. Approvate, invece, con i soli voti della maggioranza, le tariffe Tari 2020. La minoranza consiliare ha votato No dopo che si è vista respingere la proposta di 2non far pagare le tasse locali ai giovani che intendessero avviare attività economiche nel centro storico, rimasto spoglio di qualsiasi attività produttive e di servizio. Ampio spazio, infine, è stato riservato al dibattito sul provvedimento emanato dall’Anticorruzione Nazionale con il quale vengono contestate una serie di anomalie sulle procedure di affidamento del servizio pubblico ad una Società esterna. L’opposizione ha contestato duramente l’esecutivo comunale per non aver adempiuto ancora alle indicazioni dell’Anticorruzione, tergiversando sulle risposte da fornire all’organo terzo, espresso negativamente sulle procedure adottate dal Comune nell’affidamento del servizio pubblico. L’opposizione consiliare ha stigmatizzato la scelta della giunta di aver richiesto , ad un legale esterno, un parere su un provvedimento definitivo che non si presta ad interpretazioni, ma che va eseguito in quanto definito dopo aver valutato, in itinere del procedimento, le motivazione dell’amministrazione che confermerebbero quanto contestato dalla stessa Anticorruzione. Il gruppo consiliare ha fortemente contestato la richiesta di rivolgersi ad un legale esterno, sottoponendo il bilancio comunale a sostenere spese inutili e inconcludenti. Le contestazioni si sono ampliate sul piano della incompetenza della giunta ad attuare scelte che spettavano invece, - ha sostenuto la consigliera di minoranza Simona Mancuso - per statuto e regolamento, al civico consesso.
La struttura adibita ad asilo nido, è stata realizzata con fondi europei e con risorse derivanti da un mutuo che l’amministrazione comunale ha contratto a suo tempo e spalmato nelle voci di bilancio con rate ventennali. Il valore del servizio affidato con le procedure contestate dall’Anticorruzione non corrisponderebbe, assolutamente a parere dell’opposizione, al valore reale stimato per definire il canone di locazione, individuato dall’amministrazione comunale. Nella stima non sarebbe stato tenuto in considerazione il fatto che l’edificio sia stato adeguatamente arredato e dotato di pannelli fotovoltaici e di accreditamento da parte della regione Calabria, che hanno richiesto ingenti impegni di risorse pubbliche per ospitare e avviare il servizio pubblico sul territorio. La proposta del gruppo consiliare” Comune in Comune” di adempiere subito alle contestazioni mosse dall’anticorruzione nazionale, provvedendo alla revoca immediata del contratto di fitto del plesso stipulato pochi mesi fa con la società locataria, è stata respinta dalla maggioranza consiliare. Bocciata inoltre la proposta avanzata sempre dal gruppo consiliare Comune in Comune di gestire direttamente il servizio dell’asilo Nido, utilizzando le professionalità e le competenze che esistono sul territorio per come dimostrato dai fatti vissuti.
Il consiglio, infine, è passato a trattare le criticità collegate alla depurazione delle acque reflue e trattamento degli scarichi e rifiuti, argomento inserito tra i punti proposti all’ordine del giorno su richiesta specifica dell’opposizione consiliare.

Gruppo "Comune in Comune"

GRIMALDI – Il consigliere comunale di minoranza, Attilio Rino, vede nella nomina di Giovanni Minoli a commissario straordinario della Film Commission Calabria, una occasione da non lasciarsi sfuggire essendo Grimaldi sede del Casale della scenografia.
«Con l’incarico dato al noto giornalista e autore televisivo - sostiene Rino - si aprono scenari per sviluppare nella regione un’industria dell’audiovisivo seriale di livello nazionale, e considerato che siamo ancora in una fase iniziale dobbiamo saper cogliere l’opportunità per inserirci in questo progetto, così come stanno già facendo altre amministrazioni, creando dei laboratori o delle sezioni specifiche. La nostra richiesta dovrebbe trovare più facile accoglimento poiché Grimaldi è tra i pochi paesi ad avere una struttura adeguatamente attrezzata che è quella del casale della scenografia, finora poco utilizzata. Per questo, chiedo al sindaco e all’assessore alla Cultura, di contattare la presidente Santelli e il commissario straordinario di Calabria Film Commission per manifestare la volontà dell’amministrazione a partecipare all’iniziativa. Tenuto conto che il commissario Minoli ha dichiarato di conoscere poco la Calabria, soprattutto le zone interne, suggerisco - conclude Rino - di trasmettere una scheda dettagliata delle strutture da mettere a disposizione, accompagnata da un video del centro storico e del territorio».
Piero Carbone, giornalista pubblicista

di Francesco Saccomanno *

Prima Carlo Levi ci ha edotti sul fatto che “le parole sono pietre”, denunciando le sopraffazioni subite dai contadini siciliani, privati dei diritti costituzionali per garantire i privilegi dei benestanti. Poi, Dario Paccino, a metà degli anni 90’, nell’epoca della comunicazione globale, ci ha resi consapevoli del fatto che le stesse parole diventano o possono velocemente diventare persino macigni.
In sostanza, ci hanno fatto capire il peso del linguaggio che è null’altro che “il peso della sedimentazione della cultura dominante nel senso comune”. Invitandoci a percepirne la gravità e considerando che le idee dominanti sono quelle delle classi dominanti, di cui il linguaggio è il veicolo fondamentale atto a permeare pesantemente il senso comune. Per cui, nel mondo globalizzato e del pensiero unico liberista (pensiero che si traduce facilmente in prassi concreta!), il linguaggio, un certo tipo di linguaggio dei potenti, orienta e cerca di orientare il popolo verso la guerra tra poveri, individuando come bersaglio gli ultimi ed indicando simbolicamente i migranti (“i negri”), i Rom (gli zingari) e gli omosessuali (“i froci”).
Ci tocca fare riferimento alla potenza del linguaggio per denunciare la pericolosità pervasiva delle deliranti affermazioni dell’attuale, ahinoi, vicepresidente leghista e razzista della Giunta della Regione Calabria, al secolo Nino Spirlì, titolare addirittura della delega alla Cultura.
Il personaggio, se non fosse per il ruolo istituzionale che occupa, potrebbe tranquillamente diventare un fenomeno da baraccone per spettacoli triviali di quart’ordine, quale, appunto, la kermesse della lega a Catania in cui si è esibito insieme ad altri colleghi di pari rango.
In questo caso, alimentando una vera e propria diffusione di idee retrive, antidemocratiche e di odio verso la diversità; ovvero verso quelle idee di accoglienza e di solidarietà messe in atto, proprio qui in Calabria, dal compagno Mimmo Lucano e dalla mirabile esperienza della Riace di cui ormai si parla in tutto il mondo. Non a caso, attaccata ferocemente dal leghismo veicolato dagli Spirlì, dai Trifoli e dai loro capi e capitani.
Per questo, facciamo nostre le preoccupazioni espresse dal compagno Mario Vallone, coordinatore dell’Anpi calabrese, e dallo sportello “Soumaila Sacko” della Piana, e denunciamo con loro le pervasive forme di apologia del razzismo e del fascismo veicolate da tali personaggi.
Che, attenzione, e qui ci rivolgiamo ai tantissimi cittadini democratici, non vanno scambiate per forme di espressioni popolari contro il politicamente corretto, ma vanno identificate per quello che sono: macigni sotto cui si tenta di seppellire, in questo mondo ancora “grande e terribile”, la democrazia, le relazioni sociali e la nostra capacità stessa di Restare Umani.
Presidente Santelli, il signor Spirlì è libero di dire quello che vuole a casa sua ma se afferma talune bestialità mentre svolge un ruolo istituzionale diventa, al contempo, complice ed istigatore delle tante, troppe violenze quali quelle cui abbiamo assistito anche di recente. E Lei, restando in silenzio, ne diventa correa.

* Segretario provinciale Cosenza del PRC-SE

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