L’iniziativa solidale “La solidarietà é servita”, organizzata dall’U. S. Vibonese Calcio, ha preso il via ieri, 9 maggio, con tantissimi cuochi calabresi sparsi per la regione, che prepareranno per una settimana ben 7000 pasti da distribuire alle famiglie calabresi in difficoltà, attraverso la rete di volontari del Banco Alimentare Calabria.
Per la provincia di Cosenza, gli chef Michele Rizzo e Antonio Biafora, insieme alle loro brigate, hanno iniziato a preparare nelle cucine del ristorante Agorà di Rende i pasti giornalieri da garantire alla popolazione bisognosa, grazie alla solidarietà di Enti pubblici e molte aziende private calabresi che hanno donato generosamente i generi alimentari e il materiale necessario per la preparazione e la distribuzione.
“Come ha affermato il presidente regionale del Banco Alimentare, purtroppo la fame non va in quarantena - afferma lo chef Michele Rizzo -, soprattutto in questa drammatica situazione in cui ci ha relegato l’emergenza del COVID-19. Siamo felici di poter partecipare gratuitamente alla riuscita di questa importante iniziativa, perché in questo istante è importante poter garantire un pasto a tante persone che vivono in una condizione di indigenza improvvisa, oltre a chi è costretto a rivolgersi già da tempo alle mense per poveri. Insieme al collega Antonio Biafora, alla spontanea generosità dei nostri collaboratori in cucina, e a tanti altri bravissimi chef calabresi, ci siamo messi a disposizione di questo progetto solidale, prodigandoci per far avvertire il nostro sentimento di vicinanza sincera e concreta alle tante famiglie che, purtroppo, stanno vivendo un momento di grave difficoltà, con una pandemia sanitaria che si è trasformata presto in una pesante crisi socio-economica”.
Sino al prossimo 15 maggio, insieme allo chef residente dell’Agorà e ad altri suoi colleghi, collaboreranno in cucina anche Sebastiano Arrigo, Nicola Barbuto, Pietro De Grazia, Anna Kern, Achille Leone ed Emanuele Veneruci.

Giustonotizia 

 

GRIMALDI – La buona notizia, relativa alla convenzione siglata tra l’amministrazione comunale e il Centro per l’impiego di Cosenza, che prevede l’avvio di 13 tirocini d’inclusione sociale per disoccupati ex percettori di mobilità in deroga, è stata accolta con favore anche dal consigliere di minoranza Attilio Rino (Il Sogno per Grimaldi).
Nel sottolineare che la presenza dei tirocinanti servirà a garantire maggiori servizi alla comunità, Rino formula l’augurio che questa esperienza lavorativa possa trasformarsi per loro in un’attività stabile nel tempo.
«Grimaldi – dichiara il consigliere di minoranza - ha necessità dei tirocinanti. Con la loro attività essi apporteranno dei sicuri vantaggi alla comunità, in termini di servizi che andranno a svolgere. Il mio augurio è che per loro ci possano essere maggiori certezze per il futuro occupazionale, una vera e propria stabilizzazione. In questo particolare momento che stiamo vivendo, in cui per insufficienza d’organico alcuni servizi sono carenti - conclude Rino - la loro presenza sul territorio porterà senz'altro una boccata d’ossigeno».

 

GRIMALDI – È stata stipulata, nella mattinata di ieri, una convenzione che consentirà l’avvio di 13 tirocini di inclusione sociale rivolti a disoccupati ex percettori di mobilità in deroga.
Firmata presso la sede comunale dal sindaco Roberto de Marco e dal responsabile del Centro per l’impiego di Cosenza, Giovanni Cuconato, la convenzione consentirà ai tirocinanti di lavorare per l’ente e, nello specifico, di essere impiegati in progetti realizzati dall'amministrazione comunale che interesseranno vari settori. Si tratta, dunque, di un’opportunità lavorativa di inserimento sociale per gli interessati, ma anche di un’opportunità per il comune stesso e l’intera collettività che potranno trarre benefici dal lavoro svolto dai tirocinanti.

 

Gentile Avvocato, quali sono i limiti alla concorrenza tra imprenditori?
(M. G., Rogliano)
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La concorrenza tra imprenditori è non solo consentita ma anche incentivata dal nostro ordinamento.
Tuttavia la legge vieta che l’imprenditore gareggi sul mercato con mezzi subdoli e scorretti atti a danneggiare un’altra impresa. L’imprenditore può porsi in competizione con altri (offrendo al pubblico una migliore qualità dei prodotti, prezzi minori e condizioni contrattuali più favorevoli), ma non può porre in essere atti di concorrenza sleale. Tali sono considerati:
- La diffusione di notizie e apprezzamenti che possano gettare discridito sull’attività e sui prodotti del concorrente;
- L’imitazione o l’indebita appropriazione dei pregi di prodotti di altra impresa;
- L’uso di nomi commerciali (ditta, denominazione sociale), marchi, emblemi e insegne uguali o simili a quelli di altri imprenditori, tali da creare confusione con i prodotti del concorrente;
- L’uso di slogan e di materiale pubblicitario (depliant, manifesti, fotografie) di altra impresa;
- La sottrazione, con mezzi subdoli, di segreti e conoscenze tecniche del concorrente;
- La pubblicità menzognera con la quale si attribuiscano a un prodotto qualità inesistenti, traendo così in inganno i consumatori e svalutando anche gravemente la produzione della concorrenza;
- La vendita sistematicamente sottocosto di alcuni prodotti effettuata senza alcun utile d’impresa e allo specifico scopo di danneggiare i concorrenti;
- L’assunzione da parte di un imprenditore di più dipendenti di un’altra impresa (quelli più qualificati e utili per quest’ultima) allo scopo specifico di danneggiarla;
In generale, ogni comportamento non conforme ai principi di correttezza professionale e idoneo a danneggiare altre aziende (art. 2598 c.c.).

Avvocato, Marino Reda

 

 

 

 

Nei giorni scorsi, le rivelazioni fatte da Giuseppe Scalzo, durante una piacevole intervista nella frazione di Orsara, hanno fortemente acceso i riflettori sugli orsi. Secondo le parole di Scalzo, esperto e poliedrico conoscitore del territorio, i boschi che circondano il piccolo villaggio di montagna, nel Comune di Marzi, avrebbero ospitato un tempo gli orsi. Le indagini certosine, portate avanti dalla redazione della Voce del Savuto, cominciano a delineare un perimetro ben definito su tale tematica. Alcuni studi, recuperati dai nostri giornalisti, confermerebbero la presenza di questo mammifero, presumibilmente fino al 1700.
Il significato del termine "Orsara", o meglio "Ara dell'Orso", traccia un primo profilo in questa direzione. Le frazioni di "montagna", nello specifico il piccolo borgo di Piano Semente e quello di Pallone, potrebbero aver ospitato, nei boschi che accerchiano questi scrigni, l'orso, principe indiscusso della montagna.
Tracciando una linea, metaforicamente parlando verso la nostra Sila, ritroviamo anche un luogo chiamato "Macchia dell'Orso", presumibilmente riconducibile a queste ipotesi al vaglio dei nostri studi. Con un pizzico di autentica immaginazione, entreremo nel cuore dei boschi secolari del Savuto. E' proprio il caso di dirlo, ne vedremo delle belle. 

Foto dal web

Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e comunicazione non veritiera dello stato di famiglia, questi i reati contestati nei confronti di una donna di Grimaldi.  Il provvedimento preventivo è stato convalidato dal giudice per le indagini preliminari di Cosenza, e la donna dovrà ora rispondere dei reati contestati. Le serrate indagini portate avanti dai militari della Compagnia dei carabinieri di Rogliano, al comando del Capitano Bologna,  hanno fatto emergere, nelle scorse settimane, anche altri nove casi sospetti, inerenti al reddito di cittadinanza  in diversi  Comuni del comprensorio. 

MALITO – Sono a disposizione da ieri le mascherine del Savuto, prodotte da un’azienda che opera sul territorio malitese.
Composte da un triplo strato di tnt (tessuto non tessuto), rispondono alle caratteristiche delle cosiddette “mascherine filtranti”, a uso della collettività.
Sanificate a ozono prima del confezionamento, sono conformi alle disposizioni scientifiche e sanitarie.
«L’idea di produrle – ci spiega il titolare dell’azienda locale – è nata dalla necessità di renderle reperibili sul territorio, dove fino a ieri scarseggiavano. Le mascherine sono già acquistabili, ma è necessario che gli interessati contattino preliminarmente l’azienda, che ne garantirà la disponibilità o meno. Per il momento – chiarisce il titolare - si trovano presso la nostra sede, ma prossimamente saranno distribuite in diversi punti vendita del Savuto e anche online».

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